Derubavano gli anziani con la tecnica dell'abbraccio, in manette coppia residente nel veronese
L'operazione del personale della Polizia di Stato è scattata dopo il furto ai danni di un 65enne padovano.
Nel corso di un apposito servizio di prevenzione dei reati contro il patrimonio, personale della Polizia di Stato della Questura (Squadra Mobile) ha arrestato una coppia di rumeni dimoranti a Verona (Casaleone), specialisti in furti commessi con la collaudata tecnica dell’abbraccio. Pedinati per le vie cittadine, ed osservati nel mentre avevano già tentato di approcciare altre vittime anziane, sono state infine colti in flagranza di reato e perciò tratti in arresto dopo aver sottratto una collana d’oro del valore di circa 1.000 euro ad un 65enne di Padova.
Derubavano gli anziani con la tecnica dell'abbraccio, in manette coppia residente nel veronese
I due (S.F. di anni 38 e S.R. di anni 36) sono stati fermati a bordo di una autovettura Mini Cooper, la stessa già utilizzata e segnalata nelle settimane scorse in occasione di altri analoghi furti di preziosi ed orologi, ai danni di ignare vittime avvicinate dagli autori con la scusa di chiedere loro delle informazioni.
Proprio in occasione di uno dei più recenti furti, consumato il 19 maggio scorso, sempre a Padova, ai danni di una 62enne, cui la coppia aveva sottratto un orologio rolex del valore di 7.000€, i poliziotti sono riusciti a risalire al modello ed alla targa dell’auto utilizzata dai due autori.
In quella circostanza la vittima si era recata al supermercato MD di questa via Facciolati e successivamente presso un fruttivendolo nella vicina via Crescini. Terminate le incombenze, la donna si recava presso l’abitazione dell’anziana madre. Scesa dal veicolo per aprire il cancello, veniva avvicinata da una giovane, la quale le chiedeva in un primo momento dove era ubicata via Marconi e poi iniziava a toccarle le braccia in maniera insistente, fino a sottrarle dal polso il prezioso orologio.
L’autrice del furto si allontanava di corsa in direzione opposta a quella della vittima, ove ad attenderla in strada vi era un’autovettura Mini Cooper di colore chiaro. Veniva descritta dalla vittima come una donna di giovane età, con cadenza straniera, verosimilmente dell’est Europa, con carnagione olivastra, capelli lunghi raccolti, e travisata parzialmente dalla mascherina chirurgica.
Sulla base delle informazioni fornite dalla vittima, i poliziotti della Squadra Mobile addetti al contrasto ai reati contro il patrimonio, hanno effettuato alcuni sopralluoghi nella zona dei fatti, ovvero nel luogo ove la stessa vittima aveva riferito di aver notato l’autovettura Mini Cooper usata dai malfattori. L’analisi delle immagini registrate ricavate da alcune, poche telecamere presenti in zona, seppure non ha consentito di documentare le fasi del furto, ha tuttavia consentito di individuare il veicolo utilizzato dagli autori, una Mini Cooper appunto di colore chiaro, ed il numero di essi: un uomo, posto alla guida del veicolo - indossante un capello da baseball - e due donne, di cui una autrice materiale del furto.
Nella tarda mattinata odierna, gli equipaggi della Squadra Mobile operanti sul territorio hanno finalmente intercettato la citata autovettura.
I poliziotti hanno a quel punto deciso di rinviare il controllo degli occupanti, attendendo con pazienza che gli stessi tentassero di mettere a segno l’ennesimo furto, così da poterli cogliere in flagranza.
Difatti, dopo aver invano tentato di approcciare un primo soggetto e due donne anziane (sempre con la scusa di chiedere loro indicazioni stradali) – che tuttavia si sono abilmente sottratti al subdolo tentativo –, la donna (corrispondente alla descrizione fornita dell’autrice del furto del precedente 19 maggio) veniva infine notata avvicinare un altro soggetto e, dopo avergli parlato alcuni istanti, cingergli le braccia al collo.
Notata allontanarsi subito dopo, con una delle due mani ben serrata (come se stringesse qualcosa), i poliziotti hanno deciso di intervenire, proprio nell’istante immediatamente dopo che la stessa era salita a bordo dell’auto. Ad attenderla vi era il solito complice (rivelatosi essere il suo compagno). Proprio sotto il sedile lato conducente veniva rinvenuta la collana d’oro poco prima sottratto all’ignara vittima. Quest’ultima si rendeva solo dopo che gli era stata sottratta la collana: un regalo fattogli in occasione del suo matrimonio, di cui proprio oggi ricorreva l’anniversario.
Le ricerche hanno condotto infine ad individuare l’abitazione dei due, a Casaleone, in provincia di Verona. Lì i poliziotti della Squadra Mobile hanno condotto una perquisizione d’iniziativa, rinvenendo altri preziosi.
All’esito dell’operazione entrambi i soggetti sono stati tratti in arresto e ristretti nelle camere di sicurezza della Questura a disposizione della Procura della Repubblica di Padova.