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Ricatto hard
Diabolico piano di un rodigino: incastrava preti veronesi con una sexy 22enne e poi li ricattava
Uomini di chiesa nella rete di un rodigino e della sua complice. Lei, giovane e bella, si fingeva in difficoltà, e poi entrava in confidenza... Lui, invece, filmava e registrava tutto.
Volevano denaro in cambio del silenzio. Era questo il piano dei due diabolici complici che avevano messo nel mirino diversi uomini di chiesa. Preti, soprattutto nel Veronese, filmati e registrati durante gli incontri con una giovane e bella 22enne. Una delle vittime ci è anche cascata e ha pagato il rodigino pur di evitare la diffusione di quelle immagini, evidentemente compromettenti.
Incastrava preti con una sexy 22enne e poi li ricattava
Un piano senza dubbio astuto, quello dei due malfattori, uno dei quali rodigino, che tuttavia non ha fatto i conti con il coraggio di uno dei preti caduti nella rete. Ma facciamo un passo indietro per capire il modus operandi. La giovane si fingeva una ragazza madre, abbandonata dal papà del piccolo, costretta a vivere con i genitori per mancanza di denaro. Questo ovviamente per far presa sui sacerdoti.
Poi però scattava il piano diabolico. Iniziava, infatti, uno scambio di foto e confidenze con i religiosi. E il complice rodigino era sempre lì appostato per immortalare gli incontri tra la giovane e i preti. A quel punto, accumulato materiale compromettente scattava la trappola e cominciava il ricatto e le minacce. Due i parroci ingannati, uno della Lessinia e il secondo della Bassa Veronese. Uno di loro avrebbe pagato, l'altro ha sporto denuncia.
La richiesta di denaro
I fatti risalgono alla primavera di due anni fa tra il mese d'aprile e giugno 2020. Ieri, a conclusione delle indagini, il Giudice ha chiuso il caso e condannato in rito abbreviato gli imputati, la 22enne S.D. della Bassa (quattro anni e 4 mesi di reclusione) e lui, S.S. di Rovigo, tre anni e 4 mesi. Entrambi furono arrestati nel mese di giugno del 2020 dopo il secondo ricatto hard ai danni di un parroco della Lessinia.
La richiesta di denaro, 10mila euro, aveva fatto seguito alla consegna di una prima busta da 350 euro. Inizialmente i due si sarebbero scambiati fotografie e confidenze per un paio di settimane. Poi era iniziato il raggiro e l'inganno. Ma il sacerdote aveva scelto la via della legalità e, dopo aver consegnato la busta, sono scattate le manette per i due malfattori.
