Digital art, NFT e cripto-valute: scoperta a Verona un'evasione fiscale da più di 550mila euro
Le Fiamme Gialle hanno fatto luce sulla situazione fiscale di tre lavoratori autonomi, due artisti digitali e un "mimer"
I finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno condotto delle indagini per contrastare l'evasione fiscale nel campo delle cripto-attività durante le quali hanno individuato tre lavoratori autonomi che avevano evaso le tasse per un totale di 522.000 euro.
NFT e cripto-valute, maxi evasione fiscale da più di 550mila euro
In particolare, la Guardia di Finanza ha ispezionato tre lavoratori autonomi attivi nel settore delle monete digitali, due nel campo della "digital-art" (cioè quella pratica in cui viene commercializzata un'opera o una pratica artistica che utilizza la tecnologia digitale come parte del processo creativo o di presentazione espositiva) e uno nel "mining" (quel processo attraverso cui nuove cripto-valute vengono messe in circolazione, in cambio di un compenso, la cosiddetta “fee”).
Le indagini, partite da analisi condotte dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, hanno rivelato che due "artisti digitali" hanno venduto numerose opere digitali (meglio note come non-fungible token - NFT) attraverso portali online specializzati, utilizzando diverse blockchain (cioè un meccanismo di database avanzato che permette la condivisione trasparente di informazioni all'interno di una rete), senza dichiarare i relativi guadagni.
In un terzo caso, invece, hanno scoperto un “miner” (letteralmente “minatore” di cripto-valute) che ha ottenuto compensi non dichiarati al fisco per il lavoro di "impacchettamento" di informazioni per la blockchain.
In totale, sono stati recuperati 522.000 euro di base imponibile soggetta a tassazione.
Queste azioni dimostrano l'attenzione della Guardia di Finanza verso settori finanziari alternativi al sistema bancario, che possono essere usati per nascondere ricchezze e redditi.