Dinastia Bisinelli, tre generazioni di «ofelin»

La nota pasticceria venne aperta a metà degli anni Venti dal capostipite Luigi, che ha poi passato il testimone al figlio Marino e al nipote. Nel 1984 la chiusura

Dinastia Bisinelli, tre generazioni di «ofelin»
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La nota pasticceria venne aperta a metà degli anni Venti dal capostipite Luigi, che ha poi passato il testimone al figlio Marino e al nipote. Nel 1984 la chiusura

La storia della pasticceria Bisinelli di Villafranca inizia molto prima di aprire i battenti, in via Garibaldi 2, alla fine degli anni Venti. Sono i primi anni del Novecento quando Luigi Bisinelli, classe 1891, comincia a lavorare come apprendista pasticciere e ad annotare sulla sua agendina gli ingredienti, le dosi e i segreti che, di lì a qualche tempo, l’avrebbero reso uno dei più apprezzati «ofelin», com’erano allora chiamati i pasticcieri villafranchesi. Lavorò dapprima nella rinomata pasticceria Fantoni e poi, negli anni precedenti allo scoppio della Prima guerra mondiale, cercò contatti con altri locali per continuare l’apprendimento del mestiere. Nel 1915 fu chiamato a combattere sul Carso e dovette abbandonare ogni aspirazione professionale fino a tre anni più tardi quando, ritornato al suo paese, decise di aprire un’osteria in via Pace.

Qualche anno dopo, assieme alla moglie Rosina dal Mol in, coronò il suo sogno e aprì la prima Pasticceria Bisinelli in via Garibaldi. Abbiamo incontrato Luigi Bisinelli, nipote del pasticcere, che ci ha raccontato la storia dell’attività che per più di 60 anni è stata gestita dalla sua famiglia. «A metà degli anni Venti mio nonno inaugurò la prima pasticceria di famiglia e si specializzò nella produzione dei dolci tipici della zona come il Pandoro, il Nadalin, la Sfogliatina e le Pesche di Santa Lucia» ci spiega.

Negli anni successivi vi fu un passaggio di testimone nella gestione del locale e Marin o, figlio di Luigi, iniziò a lavorare nell’attività assieme alla moglie Anna Rosa e al padre. «Furono gli anni migliori, il locale non era molto grande ma in estate vantava un vasto plateatico esterno che, complice la posizione centrale, spesso si riempiva, soprattutto in occasione della festa Patronale» continua Luigi sfogliando il vecchio quadernetto che contiene gli appunti scritti dal nonno. Nel 1962, negli anni del boom economico, l’attività si trasferì in Corso Vittorio Emanuele e si rinnovò, come ci spiega Luigi: «In quel momento di grande rinascita economica mio padre e mio nonno decisero di acquistare un locale più grande e aprirono la nuova pasticceria, dotata anche di una sala biliardo, che erano un po’la novità del momento».

Fu una scelta di successo e, per più di vent ’anni, l’ambiente fu molto frequentato, apprezzato soprattutto per la qualità dei suoi prodotti. Nel 1970 l’ormai anziano Luigi Bisinelli venne a mancare e Marino, con la collaborazione della moglie e dei figli Luigi e Laura prosegue l’attività fino al 1984, anno in cui la pasticceria chiude, lasciando il bel ricordo di una storia che affonda le radici ad inizio Novecento, negli appunti scritti su una vecchia agendina da un giovane aggrappato ad un sogno che neppure la Grande guerra riuscì ad infrangere.

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