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Disordini Hellas-Napoli: "Veniamo come vogliamo", i tifosi partenopei cercavano lo scontro

In totale 97 daspo emessi a seguito delle indagini "Bentegodi" in occasione delle partite contro il Napoli e il Monza. Domani allerta tensioni in città tra la partita Hellas-Juventus e le proteste contro la Fiera della Caccia

Disordini Hellas-Napoli: "Veniamo come vogliamo", i tifosi partenopei cercavano lo scontro
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Una violenza inaudita in occasione di quello che sarebbe dovuto essere un momento di condivisione della stessa passione, e invece si è rivelato un pretesto per causare forti disagi e aggressioni veementi. A fronte delle indagini condotte dalle autorità della DIGOS della Questura di Verona sui casi di rissa aggravata in occasione delle partite di Hellas Verona-Napoli e Hellas Verona-Monza tenutesi nella città scaligera sono emersi dettagli importanti che confermano la volontà delle parti di arrecare danno e scompiglio.

In sintesi

Difatti, sono 69 i tifosi denunciati, tra cui 49 napoletani e 23 veronesi, perché ritenuti responsabili dei gravi disordini avvenuti il corso della giornata del match Hellas Verona-Napoli lo scorso 21 ottobre 2023.

In conferenza stampa tenutasi stamane, venerdì 16 febbraio 2024, il Questore Roberto Massucci, ha sottolineato che tra i 69 tifosi segnalati vi sono persone tra i 15 e i 66 anni, ma solamente uno è minorenne, mentre più della metà sono ultratrentenni anni. Il questore si vede preoccupato dal dato che evidenzia la sconsiderata condotta di chi dovrebbe dare l’esempio.

Weekend in allerta

Si prospetta inoltre un weekend di alta tensione, sia per l’evento della partita Hellas-Juventus che si giocherà domani, sia per la concomitanza con la Festa della Caccia che già dalla sua annunciazione ha causato le prime proteste da parte di alcuni gruppi. Infatti, sono state approvate due manifestazioni: quella degli attivisti di Centopercentoanimalisti e quella per il cessate il fuoco con l’invettiva al “No alle armi!”.

Una di queste ha visto un lungo dialogo con la questura, in quanto la manifestazione mirava a interessare anche Viale del Lavoro. Pertanto, visti gli ultimi andamenti, la sicurezza oltre che ad essere garantita sarà implementata grazie a un’assidua attività di “filtraggio” già dalle prime ore del mattino. Tali controlli saranno disposti a monte della manifestazione per riconoscere elementi di pericolosità come persone vestite uguali, con caschi, artifizi pirotecnici o gruppi aggregati; se ritenuti pericolosi, sarà valutata per questi la partecipazione o meno all’evento.

la Dott.ssa Mercoli dirigente DIGOS, Questore Roberto Massucci, Giuseppe Annicchiarico, Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Verona
la Dott.ssa Mercoli dirigente DIGOS, Questore Roberto Massucci, Giuseppe Annicchiarico, Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Verona

Uno scontro premeditato

Ha preso poi la parola la dott.ssa Mercoli dirigente DIGOS per la ricostruzione dei fatti di quelle giornate cha hanno riversato il caos nella città scaligera.

“Anche negli anni passati si erano registrate agitazioni molte ore prima della partita, ma stavolta l’obiettivo dei partenopei era quello di arrivare in maniera scomposta e non all’uscita del casello di Verona Nord come disposto dalle autorità.”

Quasi 400 ultras napoletani avevano deciso di arrivare in città già dalle ore 8.30 del mattino giungendo dal casello di Verona Sud, che ipotizzavano non essere presidiato. I reparti mobili che erano in movimento nell’area di Povegliano, sono riusciti a intercettarli nel piazzale di Porta Nuova, fermando oltre 80 vetture e minivan con quasi 370 ultras partenopei intenzionati a raggiungere il centro storico della città. Alcuni hanno cercando di investire gli operatori della DIGOS che cercavano di fermarli in viale Piave. Poi in piazzale porta nuova il convoglio è stato bloccato e accompagnato nel quadrante Europoa dove 361 ultras sono stati censiti.

Scontri divisi in tre tempi

Secondo la dirigente, la partita del 21 ottobre 2023 è possibile suddividerla in tre momenti cardine che hanno interessato l’intera giornata.

Prima dell'incontro

Il pre-partita con l’identificazione di 361 tifosi napoletani e la rissa aggravata a ridosso della Stadio Bentegodi quando era ancora in corso il mercato rionale. Una trentina di supporter napoletani, sono riusciti a sfuggire ai controlli a borgo di sette vetture che una volta parcheggiate, si sono compattati per raggiungere la Tribuna Ovest con l’intento di scontrarsi con gli avversari gialloblu.

Qui è cominciata la forte rissa a colpi di bottiglie, transenne, aste, torce e fumogeni mettendo a rischio anche l’area del mercato. Infatti, nello scompiglio, il tendone di una bancarella ha preso fuoco. In seguito, i 32 napoletani sono stati identificati e accompagnati al casello autostradale. Tra i denunciati, anche un ultras azzurro ritenuto responsabile dell’aggressione al caffè “Oro Bianco” di Corso Cavour.

Per quanto riguarda i tifosi veronesi, 11 sono stati denunciati attraverso l’analisi delle immagini di videosorveglianza; 4 di questi di origini serbe. Si pensa che facessero parte della compagine del Partizan Belgrado perché si riconosce una forte amicizia tra la rivale Stella Rossa e il Napoli, dunque i quattro serbi sarebbero arrivati con l’intento di provocare uno scontro.

Nel corso della partita

Durante la partita alcuni pseudo tifosi avevano costretto con atti di violenza alcuni tifosi napoletani ad abbandonare lo stadio. Questi sono stati poi posti sotto il daspo. Alcune immagini video, riportano il lancio di un bicchiere di vetro dalle tribune ai danni di un giornalista al quale sono stato distrutto il portatile su cui stava lavorando.

A ridossa della Tribuna est è stato accerchiato e picchiato più volte da 9 tifosi veronesi, alcuni conosciuti come ultras, gli stessi hanno posto resistenza, ma poi identificati e denunciati per violenza privata, lesioni e violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale.

A fine gara

Infine, al termine della gara, nel parcheggio ospiti gli ultras napoletani si sono portati contro i cancelli della AGSM che hanno divelto la cancellata per cercare contatti con i tifosi veronesi nel parcheggio C. Sono stati lanciati fumogeni e altri oggetti. Celere l’intervento della squadra antisommossa ha operato per fermare lo scontro e 14 ultras partenopei sono stati denunciati, anche grazie alle identificazioni fatte in mattinata.

Ritrovata, inoltre, una scritta dipinta su un muro nel parcheggio ospiti: “Veniamo come vogliamo, curva A”, dunque, secondo le autorità, non seguendo i canali disposti delle forze dell’ordine e per trovare un contatto con i veronesi.

 

Lo scontro col Monza

Per quanto riguarda i fatti di Monza: “Dopo l’operazione Bentegodi della squadra mobile si sono verificati alcuni episodi spiacevoli nella curva sud: un regolamento di conti col gruppo inferno questi responsabili di spaccio sostanze stupefacenti nei bagni. La curva sud pretendeva che tutti i soggetti dell’opposta fazione non entrassero più nello stadio e non portassero con loro la pezza riconducibile al Gruppo Inferno. Tali regolamenti di conti si sarebbero protratti nelle trasferte e poi sfociati nella partita Hellas Verona-Monza.”

A gara finita, alcuni residenti hanno avvistato un gruppo di giovani vestiti di nero armati di bastoni e aste in via Generale Chinotto nel mezzo di una violenta rissa. Sono state trovate 3 persone di Curva Sud con vistose ferite alla testa nel parcheggio della Lidl, mentre nella via interessata dalla rissa nessuno è stato intercettato, ma erano rimaste solamente delle aste e un’autovettura appartenente a un componente di spicco del gruppo Inferno era risultata distrutta.

 

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La dirigente afferma che sono stati preziosi i filmati dei cittadini, in quanto la zona non è coperta da video sorveglianza: identificati così 14 veronesi di cui due del gruppo inferno, 12 appartenenti al sodalizio di Curva Sud. Sono stati tutti denunciati per rissa aggravata e contestato loro l’uso e il porto di oggetti atti a offendere. Il questore precisa che la classificazione di chi faceva uso di droga o meno è stata smentita perché scovati dalle telecamere tifosi Hellas nel mentre che suddividevano le dosi.

Segue poi Giuseppe Annicchiarico, Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Verona: “In un minivan dei tifosi napoletani è stato trovato un coltello a serramanico, a riconferma dei cattivi propositi. L’attività conferma quanto i divieti d’accesso costituiscano un pilastro delle misure di prevenzione riservate al questore. Grazie alle indagini si sono estrapolate le condotte tenute dal singolo e dai gruppi, emanati poi provvedimenti impeditivi di natura preventiva atti a impedire episodi così gravi.”

La violazione della misura di divieto di accesso alle manifestazioni sportive comporta l’arresto e partono da un anno fino a 5 anni, alcuni con obbligo di presentarsi ai comandi della polizia durante le manifestazioni.

Al termine delle indagini, il bilancio è quindi di 97 Daspo emessi nei confronti di altrettanti tifosi, di cui 53 napoletani e 44 veronesi. E di 83 denunciati, a vario titolo, in relazione alle partite Hellas – Napoli (56 supporter azzurri e 23 gialloblu) e Hellas Monza (14 veronesi). Dall’inizio del campionato, inoltre, sono 11 i denunciati (tra sostenitori dell’Ascoli, della Roma e dell’Hellas) per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale e per porto e lancio di oggetti atti ad offendere e di artifizi pirotecnici.

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