a Verona

Dopo il rifiuto minaccia e perseguita la ragazza, in passato aveva ucciso il padre di una sua ex compagna

Il 50enne è ora sottoposto a sorveglianza speciale, lo stesso provvedimento è stato applicato per un 65enne accusato di atti persecutori nei confronti di minorenni

Dopo il rifiuto minaccia e perseguita la ragazza, in passato aveva ucciso il padre di una sua ex compagna
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Negli ultimi giorni il Tribunale di Venezia ha accolto due proposte del Questore della provincia di Verona per l'applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di due soggetti. Questi, nel periodo dal 1998 ad oggi, sono stati responsabili di una serie di comportamenti illeciti. Per uno di loro è stata anche attivata la sorveglianza tramite braccialetto elettronico. Si tratta di un 65enne di Verona e un 50enne di origini napoletane, ma residente nella provincia di Verona. Nonostante fossero già soggetti a misure cautelari, non hanno mostrato alcun segno di pentimento, anzi, hanno continuato con comportamenti violenti e minacce nel corso degli anni, dimostrando che tali atteggiamenti non fossero sporadici ma ricorrenti.

50enne uccise il padre della sua ex con un colpo di pistola

Una prima proposta di sorveglianza speciale è stata accettata pochi giorni fa dal Tribunale di Venezia per un 50enne di origini napoletane, residente nella provincia di Verona. Anche se con un profilo criminale diverso, anch'egli è stato accusato di comportamenti minacciosi persistenti nei confronti delle vittime.

Il caso più grave risale al 2002, quando ha ucciso con un colpo di pistola il padre della sua ex compagna, colpevolizzandolo per la fine della loro relazione. Questo episodio è stato il culmine di una serie di minacce e violenze perpetrate nei confronti di entrambi dal 2001.

D'ora in poi sarà sottoposto a sorveglianza speciale

In carcere dal 2004, il malvivente ha continuato ad essere coinvolto in attività criminali, in particolare nel traffico di sostanze stupefacenti, tra il 2013 e il 2023. Durante questo periodo, ha anche mosso minacce e violenze nei confronti di un'altra donna che lo aveva respinto sentimentalmente.

Già destinatario di un avviso orale emesso dal Questore, il 50enne è ora sottoposto a sorveglianza speciale per quattro anni, con divieti di avvicinamento e comunicazione con la vittima e obbligo di allontanamento in caso di incontro fortuito.

Stesso provvedimento anche per un 65enne di Verona

Il secondo soggetto invece, un 65enne di Verona, ha precedenti penali che risalgono al periodo tra il 1998 e il 2005 per vari reati, tra cui furto, molestie, lesioni personali, danneggiamento, truffa continuata e atti sessuali con minorenni.

Dal 2012 al 2014 è stato coinvolto in casi di atti persecutori nei confronti di una ragazza minorenne, conosciuta attraverso i social media con un profilo falso. Dopo aver ottenuto la sua fiducia, ha iniziato a ricattarla con foto intime quando ha saputo che la giovane aveva una relazione con un altro.

Questo comportamento persecutorio è continuato nonostante fosse stato arrestato nel 2014 per violenza sessuale ai danni di un altro minore nel 2005.

Nonostante il carcere, continuava con comportamenti persecutori nei confronti di altre vittime

Le indagini hanno rivelato che, dal 2014 ad oggi, ha continuato, nonostante il carcere, con comportamenti persecutori nei confronti di altre vittime, con un modus operandi simile in ogni caso.

Questo ciclo si ripeteva ogni volta: conquistava la fiducia delle ragazze per poi infiltrarsi nella loro vita privata in modo opprimente, coinvolgendo anche i loro familiari e minacciandole quando cercavano di interrompere i rapporti. Una volta che una vittima riusciva a liberarsi, passava immediatamente ad un'altra.

Un'indagine dettagliata condotta dalla Polizia di Stato ha portato alla proposta del Questore di applicare la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con l'uso del braccialetto elettronico, come previsto dalla nuova legge. La richiesta è stata accolta dal Tribunale di Venezia per tre anni, imponendo divieti di accesso a luoghi pubblici, di detenzione e porto di armi, nonché di avvicinamento e comunicazione con le vittime.

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