Assurdo a Verona

Dopo la preghiera in moschea la violenza: algerino massacra un connazionale

La lite è scoppiata subito dopo essere usciti dal luogo di culto... L'ha colpito con un grosso coltello da cucina

Dopo la preghiera in moschea la violenza: algerino massacra un connazionale
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È stato denunciato per lesioni personali aggravate il 30enne algerino che, nella tarda serata di domenica, ha aggredito un conoscente colpendolo alla testa con un grosso coltello, per poi darsi alla fuga. Erano entrambi frequentatori abituali della Moschea, dove ieri, verso le 10.15, terminato l’orario di preghiera, è scoppiata la lite.

Dopo la preghiera in moschea la violenza: algerino massacra un connazionale

L’aggressore avrebbe chiesto in prestito all’uomo una somma irrisoria di denaro, ma è bastato un suo rifiuto perché lui si agitasse ed incominciasse ad aggredirlo prima verbalmente e poi fisicamente: lo ha colpito probabilmente con un grosso coltello da macellaio o con una spranga di ferro e poi è subito fuggito sbarazzandosi dell’arma in quanto spaventato dalle eventuali conseguenze che ne sarebbero potute scaturire a suo carico.

Lo ha confessato lo stesso aggressore agli agenti delle Volanti che, in brevissimo tempo, a seguito della segnalazione giunta alla Sala Operativa della Questura, si sono precipitati al pronto soccorso, dove l’aggredito era stato ricoverato, e hanno ascoltato la sua ricostruzione di quanto accaduto. La vittima, nonostante l’evidente ferita riportata alla testa, ha avuto la lucidità di fornire ai poliziotti le informazioni sufficienti ad individuare l’aggressore.

Dopo averlo ascoltato, infatti, gli agenti delle Volanti hanno immediatamente sentito il responsabile della Moschea, con il quale si sono poi recati sul luogo dei fatti per ricostruirne esattamente la dinamica e per mettersi in contatto, grazie all’aiuto del predetto responsabile, con il presunto aggressore.

Quando quest’ultimo ha risposto al telefono, dopo una scrupolosa opera di persuasione, i poliziotti sono riusciti a riportarlo alla calma e far sì che si lasciasse convincere a raggiungerli sul luogo dell’aggressione: qui ha, infine, confessato quanto accaduto, aggiungendo di essersi subito dopo sbarazzato dell’arma – che non è stata ancora ritrovata – per paura delle conseguenze penali che avrebbe potuto subire.

Gli agenti delle Volanti, quindi, dopo averlo accompagnato negli Uffici della Questura per gli accertamenti di rito, lo hanno denunciato per il reato di lesioni personali aggravate. Si precisa che la responsabilità penale del soggetto si considera accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

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