Brutta storia

Dottore picchiato nel suo ambulatorio: Bovolone senza medico di famiglia per tre mesi

Il medico 69enne dovrà sottoporsi a un delicato intervento chirurgico...

Dottore picchiato nel suo ambulatorio: Bovolone senza medico di famiglia per tre mesi
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I dettagli, i fatti, la cronistoria dell'accaduto, tutto insomma, fa raggelare il sangue. Perché mettendo la cornice all'episodio stiamo pure sempre parlando di un medico di famiglia pestato da due pazienti. Ed è già grottesco così. Se poi, appunto, andiamo a nel merito dell'aggressione lo sdegno aumenta. Esponenzialmente.

Dottore picchiato nel suo ambulatorio

Martedì un medico di famiglia di Bovolone è stato raggiunto telefonicamente da una coppia. Lei italiana, lui straniero. Nulla di strano. Strano, bizzarro, fuori luogo, invece, è stato l'approccio dei due con il medico. Hanno subito preteso un controllo degli esami del sangue. Il medico era pieno di appuntamenti e quindi ha chiesto alla coppia, suoi assistiti da pochi mesi, di passare nel pomeriggio.

L'ingresso dei due nell'ambulatorio è stato accompagnato da un coro di insulti e offese verbali. Pure minacce stando a quanto ha riferito il dottore. La situazione è letteralmente degenerata, erano soli, i due violenti e il medico di famiglia. Lui ha cercato riparo nella abitazione di un vicino che vive a pochi metri dallo studio.

Bovolone senza medico di famiglia per tre mesi

Ma non c'è stato niente da fare: è stato raggiunto, preso fisicamente di peso, strattonato e spinto. Fino a quando non ha perso l'equilibrio cadendo rovinosamente a terra. Tanto è stata violenta la caduta che lui, il medico, non è nemmeno riuscito ad alzarsi. Le successive visite mediche effettuate hanno rilevato la rottura di un legamento del ginocchio.

Danno che comporta un delicato intervento chirurgico e tanta riabilitazione. Ne avrà per almeno tre mesi. Tre mesi in cui a Bovolone, se non verrà trovato un sostituto, centinaia di persone resteranno sprovviste dell'essenziale servizio. Insomma una vicenda davvero incredibile che definisce, se ce ne fosse ancora bisogno, della condizione di precarietà in cui spesso si trovano gli operatori sanitari.

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