Due ragazzine scappano dalla casa famiglia e si nascondono (male) in stazione
Una volte scoperte hanno tentato di "depistare" i carabinieri dando spiegazioni poco plausibili...
I Carabinieri della Compagnia di Verona hanno effettuato un servizio coordinato con il supporto di due unità cinofile della Polizia Locale di Verona, al fine di intensificare l’attività di controllo nella area esterna della Stazione Ferroviaria Porta Nuova.
Due ragazzine scappano dalla casa famiglia e si nascondono (male) in stazione
Nel corso del servizio sono stati sottoposti a controllo 149 persone e 56 veicoli, oltre che diversi esercizi pubblici. Al termine dell’attività, tre individui sono stati denunciati a piede libero e quattro segnalati all’Ufficio Territoriale del Governo in quanto assuntori di droghe;
Nello specifico, il “fiuto” delle unità cinofile ha dapprima permesso d’individuare un giovane in possesso di 2 grammi di cocaina destinati allo spaccio e, subito dopo, quattro persone in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale. Infine, sono stati rinvenuti complessivi 51 grammi di hashish, occultati nelle siepi nei pressi del Tempio Votivo ed in Via Cardinale.
Altri due stranieri sono stati deferiti per “porto di oggetti atti ad offendere”, poiché trovati in possesso di coltelli a serramanico. Infine, durante le attività di controllo alle persone in transito nel piazzale, i Carabinieri hanno rintracciato due ragazze minorenni che, proprio quel giorno, avevano deciso di raggiungere Verona allontanandosi arbitrariamente dalla casa famiglia di altra Provincia.
Le due, avvedutesi della presenza dei militari, si sono nascoste maldestramente tra le auto in sosta e, una volta fermate, hanno fornito giustificazioni poco plausibili circa la loro presenza in città ed il fatto di non avere con sé documenti d’identità. In breve, i militari sono giunti alla loro identità, provvedendo ad accompagnarle presso la Casa Famiglia cui sono affidate.
Si rappresenta, infine, che la misura è stata adottata d’iniziativa da parte del Comando procedente e che, per il principio della presunzione d’innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta alle indagini in relazione alle attività in questione sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.