E' nata Ester, la piccola tapira a strisce

La piccola è venuta alla luce al Parco Natura Viva di Bussolengo: oggi, a due settimane di vita, già corre su e giù per il proprio reparto con l’energia di un cucciolo assetato di scoprire

E' nata Ester, la piccola tapira a strisce
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La piccola è venuta alla luce al Parco Natura Viva di Bussolengo: oggi, a due settimane di vita, già corre su e giù per il proprio reparto con l’energia di un cucciolo assetato di scoprire

Ancora per qualche mese le strisce longitudinali bianco panna di Ester spiccheranno sul suo manto arruffato marrone scuro, come accade a tutti i Tapiri sudamericani appena nati.

La piccola è venuta alla luce al Parco Natura Viva di Bussolengo in un pomeriggio d’inizio estate, verso l’imbrunire: oggi, a due settimane di vita, già corre su e giù per il proprio reparto con l’energia di un cucciolo assetato di scoprire. Mentre mamma Irene non le permette mai di allontanarsi troppo da sé, papà Rondel sembra accettare di buon grado il ruolo che gli è stato imposto dall’istinto di protezione materna: defilato e assente dalle cure parentali, non gli è concesso molto di più che sonnecchiare sotto l’ombra. 

“L’equilibrio familiare dei nostri 3 Tapiri sudamericani è stato stabilito dal carattere estroverso e deciso di mamma Irene, che con Ester è già al suo secondo parto”, commenta Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva. “Sebbene abbia partorito senza aiuti da parte dell’uomo, il lungo travaglio ci ha tenuto sempre pronti ad intervenire: dalla rottura delle acque abbiamo dovuto attendere più di 24 ore prima di veder arrivare Ester, bella e sana insieme alla sua mamma.”

Ribattezzato il “giardiniere della foresta”, il Tapirus terrestris è una tra le più grandi specie di mammifero terrestre sudamericano, animale chiave per il mantenimento della biodiversità dei propri habitat. “Vulnerabile” di estinzione, le sue popolazioni si sono ridotte del 30% negli ultimi 30 anni.

“La sua piccola proboscide prensile serve ad afferrare foglie e piccoli semi della frutta, è in grado di coprire lunghe distanze, è un ottimo nuotatore e fertilizza grandi territori”, precisa Caterina Spiezio. “Ma deforestazione e bracconaggio lo stanno confinando sempre di più nelle aree protette delle zone settentrionali e centrali del Sudamerica. Al di fuori di esse, il Tapiro Sudamericano è già scomparso dalle foreste tropicali del nord dell’Argentina e del sud del Brasile, oltre che dalla foresta di Caatinga nel Brasile Orientale e dalle Ande colombiane”.

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