Ederle riconfermato presidente dell’Ente produttori selvaggina
L'associazione venatoria affiliata a Confagricoltura riconosciuta dal ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.
Giuseppe Ederle è stato riconfermato per il prossimo quadriennio alla presidenza della sezione provinciale dell’Ente produttori selvaggina (Eps), associazione venatoria affiliata a Confagricoltura riconosciuta dal ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Obiettivi: recuperare nuove leve che portino avanti la passione della caccia, organizzare corsi di formazione per i cacciatori e soprattutto arrivare al nuovo piano faunistico venatorio, che doveva essere approvato ancora nella scorsa legislatura regionale.
“Da parecchi anni si attende l’approvazione del piano faunistico venatorio"
“Da parecchi anni si attende l’approvazione del piano faunistico venatorio, ma siamo fiduciosi che veda presto la luce perché la Regione Veneto ha recentemente approvato le linee guida e i regolamenti attuativi- sottolinea Ederle -. Il mondo venatorio è cambiato e bisogna aggiornare la legislazione a quelle che sono le esigenze attuali. Va modificata l'eccessiva rigidità sulle specie a non indirizzo, cioè riproducibile in allevamenti, che non deve seguire i piani di abbattimento stabiliti per le specie a indirizzo, cioè con animali con rilevanza faunistica da preservare. Inoltre occorre che il nuovo piano sia in grado di equilibrare la tutela della fauna e dell’ambiente con la sostenibilità socioeconomica dell’attività venatoria, in modo da raggiungere una migliore integrazione fra i vari istituti venatori, sia pubblici che privati, e i proprietari o conduttori di fondi. Così si potrà concretamente interpretare l’attività venatoria come una risorsa e non come un problema”.
Il futuro della caccia
Ma Ederle è convinto anche che il futuro della caccia passi attraverso la conoscenza e la preparazione dei cacciatori, indispensabile per risollevare un settore in crisi: in Italia i cacciatori sono in forte diminuzione, anche se Verona mantiene il primato in Veneto, con circa 7.200 cacciatori, grazie alla varietà faunistico venatoria garantita dal Baldo e dalla Lessinia. “Bisogna che l’attività venatoria venga sempre più collegata alla gestione della proprietà – rimarca Ederle -, con una collaborazione e un rispetto reciproco volti a preservare un buon equilibrio ambientale. Stiamo assistendo a un forte incremento della fauna ungulata, soprattutto nelle zone collinari e montane, in conseguenza dell’abbandono dei terreni. Perciò c’è bisogno dell’attività di caccia di selezione di queste specie”.
Una lunga esperienza in gestione e pianificazione faunistico venatoria
Ederle vanta una lunga esperienza in gestione e pianificazione faunistico venatoria in qualità di presidente regionale dell’Eps. “Noi ci occupiamo di fauna in senso assoluto – spiega il presidente -: sia di quella che si riproduce in libertà, sia degli allevamenti di animali in cattività. Forniamo assistenza tecnico giuridica alle aziende faunistico venatorie, ai centri privati di riproduzione della selvaggina, alle riserve di caccia e in generale agli altri istituti venatori a carattere privatistico. Teniamo aggiornate le aziende sui tanti e complessi adempimenti come le concessioni, la tenuta dei registri abbattimenti, le licenze caccia, ma ci occupiamo anche di formazione, che vogliamo rafforzare”.