Elezioni Amministrative 2019: Confartigianato Verona stila il suo decalogo

Dieci punti con richieste, proposte e suggerimenti ai candidati.

Elezioni Amministrative 2019: Confartigianato Verona stila il suo decalogo
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Elezioni Amministrative 2019: Confartigianato Verona stila il suo decalogo

Elezioni Amministrative 2019: i dieci punti con temi, richieste e proposte ritenuti prioritari per i prossimi anni di Governo del territorio

Confartigianato Imprese Verona, con i propri organismi di rappresentanza territoriale guidati da dirigenti mandamentali e delegati comunali, considera da sempre fondamentale il lavoro svolto in sinergia con i rappresentanti delle Amministrazioni locali e della politica del territorio. Per questo motivo, in vista delle elezioni amministrative, la prima Associazione artigiana della provincia scaligera ha redatto un documento a punti nel quale sono stati condensati, ovviamente in termini sintetici, i temi, le richieste e le proposte che Confartigianato Imprese Verona ritiene prioritari per i prossimi anni di Governo del territorio, auspicando che tali spunti possano rappresentare un punto di partenza dal quale avviare iniziative di confronto e di approfondimento.

Le parole del presidente Bissoli

“Il documento è stato affidato nelle scorse settimane ai nostri dirigenti mandamentali e delegati comunali
affinché lo mettano a disposizione di tutti i candidati a sindaco del loro territorio – spiega Andrea Bissoli,
Presidente di Confartigianato Imprese Verona –. Il dialogo tra Associazioni di categoria e Pubblica
Amministrazione è imprescindibile per avere un territorio vincente. Chiediamo perciò ai futuri sindaci e ai loro
collaboratori maggiore attenzione verso il mondo produttivo, spesso precoce sentinella di cambiamenti sociali. Una richiesta che, da parte nostra, si rinnova ad ogni appuntamento elettorale e che in alcuni casi viene accolta mentre in altri rimane, purtroppo, lettera morta. Ecco perché, quindi, ci sembra doveroso riproporre l’iniziativa, aggiornando le richieste sulle quali vigileremo nei prossimi anni”.
Dieci i punti condensati nel documento di Confartigianato Imprese Verona, contenenti una serie di proposte elaborate partendo dalle esigenze delle Mpmi, dei cittadini e del territorio: dalle sempreverdi semplificazione normativa e omogeneizzazione territoriale dei regolamenti e delle politiche tariffarie, alla lotta all’abusivismo, al lavoro nero o irregolare e alla contraffazione; dall’attenzione all’arredo urbano e ai servizi come elementi fondamentali per i clienti/turisti, alla costituzione di un fondo per gli interventi a sostegno delle neo-imprese. Non mancano poi: riduzione della TARI, passando anche ad un sistema di pagamento puntuale che tenga conto della quantità e della qualità del rifiuto prodotto, introducendo inoltre una detassazione completa o una forte riduzione per chi produce un rifiuto speciale che venga smaltito tramite aziende private, evitando di pagare la tassa 2 volte; ridurre il carico fiscale, giocando sul mix TASI-IMU (l’IMU è detraibile al 40%, mentre la TASI al 100% secondo la nuova legge di Bilancio), e le addizionali comunali; agevolare il “fare impresa” concedendo una detassazione anche mirata per singole aree. C’è spazio poi, tra le altre, per proposte sui ruoli delle aziende municipalizzate di servizio; gli appalti; l’utilizzo di imprese locali nei lavori; la riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese in un’ottica di semplificazione; i progetti di attrattività di nuove imprese sui territori comunali; l’occupazione giovanile e il welfare territoriale aperto a tutti i cittadini, non solo alle imprese; la creazione di sportelli per l’impresa all’interno dei vari Comuni; l’avvio di politiche che mantengano o facciano tornare nei centri storici alcune attività artigiane; valorizzare le eccellenze artigiane, enogastronomiche, le ricchezze culturali, artistiche e storiche, promuovendo la proposta paesaggistica, sviluppando l’offerta turistica in chiave integrata e multisettoriale.

L'appello ai futuri amministratori

“Gli Amministratori pubblici locali – conclude Bissoli, Presidente di Confartigianato Verona –, nell’ambito delle loro specifiche competenze, possono fare molto per contribuire a creare un territorio più favorevole al fare impresa, aiutando così l’intera comunità. Come associazione di cittadini artigiani invitiamo da sempre a votare, perché è un diritto-dovere sacrosanto e non utilizzarlo danneggerebbe tutti: non crediamo al ‘partito degli astensionisti’. Confartigianato non fa scelte di partito, rispetta le decisioni dei propri associati che possono riconoscersi in tutti gli schieramenti democratici con i loro programmi, valori ed ideologie. Invitiamo però, a valutare con attenzione i candidati artigiani, convinti che i colleghi presenti nelle amministrazioni possano essere attenti ai problemi ed alle necessità dell’artigianato e della piccola impresa. A tutti i futuri Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali del nostro splendido territorio, arrivi il nostro augurio di buon lavoro, nella certezza di poter collaborare assieme per la crescita e il benessere di tutti”.

Ecco il decalogo per i candidati

1. UN TERRITORIO CHE AGEVOLI IL FARE IMPRESA
- Semplificazione normativa e omogeneizzazione territoriale dei regolamenti e delle politiche tariffarie
anche per aree vaste.
- Lotta all’abusivismo, al lavoro nero o irregolare, alla contraffazione.
- Attenzione all’arredo urbano che è un elemento fondamentale per i clienti/turisti che percorrono le
nostre città, paesi o borghi.
- Costituire un fondo per gli interventi a sostegno delle neo-imprese.
- Maggiore coinvolgimento delle Associazioni di categoria per una concertazione continua.

2. LA TASSAZIONE LOCALE
- Ridurre la tassazione della TARI, generando un risparmio per le imprese da utilizzare in
competitività, passando anche ad un sistema di pagamento della TARI puntuale che tenga conto
della quantità e della qualità del rifiuto prodotto.
- Introdurre all’interno del regolamento TARI una detassazione completa o una forte riduzione per chi
produce un rifiuto speciale che venga smaltito tramite aziende private, evitando loro di pagare la
tassa 2 volte.
- Ridurre il carico fiscale, giocando sul mix TASI – IMU (l’IMU è detraibile al 40%, mentre la TASI al
100% secondo la nuova legge di Bilancio), e le addizionali comunali.
- Agevolare il “fare impresa”, concedendo una detassazione anche mirata per singole aree.

3. AZIENDE DI SERVIZI E APPALTI
- Creare condizioni favorevoli per gli investimenti privati e attivare tutte le risorse pubbliche disponibili
per manutenzioni ordinarie e straordinarie, di efficientamento energetico, di consolidamento
antisismico e di fornitura di servizi coinvolgendo le imprese locali, anche con frazionamento degli
appalti.
- Costituire un Albo dei Fornitori Qualificati
- Incentivare l’uso di Veneto 2050 (ex Piano Casa);
- Pagamenti della Pubblica Amministrazione secondo la direttiva UE che obbliga al pagamento entro
30 giorni.
- Alla luce del Codice Appalti D. Lgs 50/16, invitare le imprese fiduciarie per i lavori con un sistema di
turnazione.
- Evitare la concorrenza delle aziende municipalizzate.
- Appalti a “km 0” e uso di manodopera locale anche per contrastare l’abusivismo e la corruzione nella
determinazione delle gare pubbliche d’appalto; precedenza alle imprese locali – nei contesti
permessi dalla legge, ad esempio per gli affidamenti diretti - alle quali, se impegnate nella qualifica di
zone e quartieri di particolare impatto paesaggistico e sociale sul territorio, dovrebbero essere
riconosciuti sgravi fiscali.
- Riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese in un’ottica di semplificazione.

4. ATTRATTIVITÀ E NUOVE IMPRESE
- Alle imprese servono luoghi di insediamento con servizi su misura (dalle infrastrutture stradali a
quelle digitali), tassazione sostenibile, incentivi locali per l’avvio di nuove attività: dare continuità
all’imprenditoria del territorio significa riconoscere il suo valore economico e sociale. Far ri-vivere
una città, un paese, significa gettare le fondamenta di un sistema urbano nel quale le bellezze
turistiche sappiano convivere con le bellezze del tessuto imprenditoriale favorendo l’insediamento di
piccole attività artigianali nelle zone dismesse o abbandonate della provincia dotate di servizi
moderni. Questo è un tema particolarmente caldo che si collega direttamente all’occupazione
giovanile e all’inserimento delle nuove generazioni nelle aziende.

5. OCCUPAZIONE GIOVANILE E WELFARE TERRITORIALE
- Associazioni di categoria e comuni, università, scuole, centri per l’impiego, Informagiovani, CFP,
assessorati alle politiche giovanili e alle attività produttive devono lavorare insieme per garantire un
futuro ai nostri giovani e alle nostre imprese.

- Confartigianato Verona è orgogliosa di fare da apripista, in Veneto, di un percorso innovativo,
condiviso con le sigle sindacali dei lavoratori, con il quale si sta portando il welfare contrattuale
dell’artigianato a livello territoriale, grazie alla disponibilità delle amministrazioni comunali della
provincia di Verona che desiderino collaborare a questo tentativo di innovazione sul tema del
welfare. L’obiettivo è una maggiore fruibilità sul territorio provinciale delle prestazioni di Ebav (Ente
Bilaterale Artigianato Veneto) e SaniInVeneto (fondo regionale di assistenza sanitaria integrativa)
rivolte ai lavoratori dipendenti dell’artigianato, favorendo la creazione di una rete di Comuni
informata e, di conseguenza, in grado di promuovere le prestazioni di welfare del sistema Bilaterale
artigiano presso le famiglie dei lavoratori dipendenti delle aziende versanti che dovessero chiedere
interventi sociali alle Amministrazioni locali, facendole in tale modo accedere ad aiuti economici che
spesso non sono conosciuti dagli stessi lavoratori dell’artigianato. La proposta è anche
indirettamente finalizzata a sostenere e rafforzare le iniziative che già le Amministrazioni
promuovono, come ad esempio i contributi per i lavoratori con figli che utilizzino i mezzi pubblici o
frequentino asili nido e scuole primarie. Le forme di sostegno possono essere molte e vanno
studiate in collaborazione con gli Enti bilaterali e i comuni stessi.

6. LE POLITICHE PER L’IMPRESA
Lo strumento operativo potrebbe essere uno sportello all’interno di vari Comuni tramite il quale vengano
raccolte e risolte problematiche ed ascoltate le esigenze. L’ascolto delle imprese è lo strumento migliore per
avvicinare la Pubblica Amministrazione alla vita economica locale e per migliorare la stessa con la
propensione alle imprese.
Alcune tematiche che gli sportelli potrebbe affrontare sono:
- Regolamenti di settore e delibere comunali: funzionari comunali e delle associazioni di categoria
possono collaborare fornendo all’impresa una chiara situazione legislativa e studiare insieme la
maniera migliore per poter operare.
- Uniformità regolamentare e burocratica: operare imprenditorialmente in un contesto di generalizzato
scollamento e autarchia regolamentare è estenuante per chi presta la propria opera sull’intero
mercato provinciale. In determinati ambiti, regolamenti, procedure autorizzative, protocolli
documentali interni e modulistiche sono diversi da comune a comune e ciò andrebbe superato,
anche con la collaborazione del mondo imprenditoriale, che di certo può fornire il proprio contributo
sul piano della segnalazione delle criticità.
- Sostegno alle nuove imprese: seguire in fase di start up le imprese e gli imprenditori facendo
chiarezza in merito agli adempimenti obbligatori iniziali e il riconoscimento del ruolo
dell’amministrazione nella vita dell’impresa.
- Occupazione: in collaborazione con la Provincia, le associazioni di categoria e gli enti accreditati,
fornire spunti di sostegno alla divulgazione delle soluzioni formative per la creazione di personale
accreditato e figure professionali idonee a superare lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro.
- Pianificazione e leva economica: i Comuni che hanno redatto il PAES (Piano d’Azione per l’Energia
Sostenibile) – un programma di investimento da raggiungere entro il 2020 con la Comunità Europea
–, dovrebbero imprimere a ciò un’accelerazione decisiva, comprendendo che al suo interno c’è tutto
per innovare la viabilità sostenibile, l’efficientamento energetico degli edifici, lo sviluppo delle fonti
rinnovabili ecc. E’ possibile trasformare le sfide ambientali in opportunità per le PMI.

7. SICUREZZA E ABUSIVISMO
- Potrebbero essere compiute azioni significative sul piano della prevenzione con la ricerca e la
promozione di forme più avanzate di coordinamento organizzativo tra i vari soggetti preposti alla
vigilanza, con interventi sul degrado di parti dei centri urbani e nelle periferie, con la riqualificazione
di spazi di vita collettivi, potenziando l’illuminazione e la vigilanza notturna.
- La nostra Associazione chiede inoltre azioni incisive, in merito al lavoro irregolare e abusivo, in
settori decisivi come l’autotrasporto, l’agroalimentare, le produzioni meccaniche, il calzaturiero, il
tessile e l’abbigliamento.
- In merito all’abusivismo imprenditoriale, la questione si articola su due piani: uno grave, riferito a chi
“esercita” un mestiere senza essere in regime di impresa o soggetto fiscale passivo; un altro
gravissimo, legato a coloro che “esercitano” un’attività regolamentata in ambiti come
l’autoriparazione, l’installazione di impianti, i trasporti stradali, acconciatori, estetiste e, in generale
chi opera nel campo dei servizi alla persona. Se da un lato si lamenta l’“iper-regolamentazione” che
coinvolge alcune categorie, dall’altro, a tutela dell’imprenditore onesto che le leggi e i regolamenti li
rispetta e del consumatore/cliente, vorremmo che gli “onesti” non finissero per essere continuamente
vessati, per spostare l’attenzione dei controlli – anche tramite l’utilizzo di nuovi strumenti di verifica,
comprese le nuove tecnologie – su chi opera nell’ombra.

8. I CENTRI STORICI
- Confartigianato conferma la scelta, da sempre auspicata, di una politica che mantenga o faccia
tornare nei centri storici delle città e dei paesi alcune attività artigiane: ci sembra questa una opzione
razionale per qualificare e dare nuova vita ai centri urbani e alla loro importante funzione sociale, ma
anche per l’individuazione di percorsi di crescita dell’offerta turistico-culturale.

9. INFRASTRUTTURE
- Ai candidati sindaci chiediamo l’impegno a non sottovalutare, per il proprio territorio di competenza,
le opportunità di interventi infrastrutturali per il rafforzamento delle reti digitali, che, oramai, alla pari
delle reti viabilistiche, sono diventate indispensabili per tagliare i costi ed implementare la
produttività. Anche così si supportano le imprese, aiutandole nel percorso di ripresa o adattamento
al “nuovo mondo” venutosi a creare con quella che non è più solo una crisi congiunturale, ma uno
stato di cambiamento.
- E’ necessario operare in logiche sovra-comunali, abbandonando i localismi e valutando, ad esempio,
una cabina di regia provinciale che riguardi anche la “digitalizzazione”, procedendo ad individuare le
aree critiche, per poter costruire un piano di interventi a “step” che avvii la provincia di Verona,
assieme al suo mondo produttivo, verso quello che non è più il futuro, ma un attualissimo presente.

10. PROGETTI DI ANIMAZIONE ECONOMICA E VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE
- Valorizzare le eccellenze artigiane, enogastronomiche, le ricchezze culturali, artistiche e storiche,
promuovendo la proposta paesaggistica, sviluppando l’offerta turistica in chiave integrata e
multisettoriale.
- Forte sinergia fra Enti, Istituzioni e partnership per promuovere territori e prodotti ancora non
adeguatamente valorizzati rispetto alle reali potenzialità.
- Facilitare e sostenere le imprese che forniscono servizi complementari al turista fornendo strumenti
innovativi di promozione per le imprese artigiane connesse con il turismo.
- Integrare l’offerta turistica con la rete di imprese che offrono beni e servizi di interesse per i turisti.

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