Guardia di Finanza

Escamotage per non pagare le tasse, sequestrati beni per 2 milioni di euro a una coppia veronese

Ville, terreni e una società immobiliare bloccati: così la coppia avrebbe tentato di sfuggire al fisco secondo la Procura

Escamotage per non pagare le tasse, sequestrati beni per 2 milioni di euro a una coppia veronese

La Guardia di Finanza di Verona ha eseguito un maxi sequestro da oltre due milioni di euro nei confronti di due conviventi residenti in provincia, indagati per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’operazione nasce da un’indagine della Procura scaligera e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria.

Quote societarie cedute per evitare i debiti fiscali

Gli accertamenti hanno preso avvio dopo la cessione delle quote di una società immobiliare con sede a Verona, trasferite tra i due conviventi. L’uomo, evasore dal 2014 e debitore verso l’Erario per circa 1,3 milioni di euro, nel 2019 aveva spostato formalmente la residenza nel Regno Unito con l’obiettivo di eludere il pagamento delle imposte italiane.

Successivamente aveva simulato la cessione della società alla compagna, priva di redditi, dichiarando un prezzo di un milione di euro saldato tramite un assegno postale che, come emerso dagli accertamenti bancari, non è mai stato incassato. L’operazione fittizia ha fatto emergere un presunto tentativo di sottrarre il patrimonio all’azione di recupero dell’Amministrazione finanziaria.

Sequestri estesi anche ai beni della compagna

Le verifiche hanno inoltre ricostruito un patrimonio intestato alla donna del tutto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Questo ha portato all’applicazione della “confisca allargata”, con il sequestro di beni intestati anche a lei.

Il provvedimento ha coinvolto una società immobiliare, ora affidata a un Amministratore giudiziario, proprietaria di una villa, un’area edificabile e un fabbricato. Sono stati inoltre sequestrati un’altra villa con piscina, sei terreni edificabili, un’autovettura e un magazzino, per un valore stimato superiore ai due milioni di euro.

Gli indagati restano coperti dalla presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva, come previsto dall’art. 27 della Costituzione. L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza di Verona nel contrasto alla frode fiscale e all’accumulo illecito di ricchezze.