Il video del salvataggio

Escursionisti bloccati dalla neve a 1.750 metri sul Monte Baldo, uno ha rischiato l'ipotermia

Un 35enne e un 36enne spagnoli si sono trovati impreparati di fronte alle avverse condizioni meteorologiche. Le operazioni del soccorso alpino sono andate avanti tutta la notte, ma si sono concluse con successo

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Escursionisti bloccati dalla neve a 1.750 metri sul Monte Baldo, uno ha rischiato l'ipotermia

Sono stati recuperati a notte fonda due escursionisti spagnoli, uno in condizioni di grave ipotermia, bloccati dalla neve sul Monte Baldo a 1.750 metri di quota. È stato un intervento molto difficile quello che da ieri sera, 22 aprile 2024, ha visto i soccorritori veronesi impegnati nell'individuazione e salvataggio dei malcapitati, partiti per una lunga camminata e fermati dalle condizioni meteo avverse.

Escursionisti bloccati dalla neve sul Monte Baldo

Poco prima delle 19 di ieri, 22 aprile 2024, il Soccorso alpino di Verona si è attivato per due escursionisti, un 35enne e un 36enne entrambi spagnoli, dispersi e bloccati in un punto imprecisato del Monte Baldo.

Una volta attivato il traffico dati, però, i soccorritori sono riusciti a risalire alla loro posizione: i due escursionisti si trovavano lungo il sentiero 5, versante lago, luogo che avrebbe richiesto diverse ore di cammino a piedi con una nevicata in corso.

Le operazioni di salvataggio del Soccorso Alpino

L'elicottero d'emergenza di Verona, tuttavia, ha dovuto rinunciare all’atterraggio nel punto dove si trovavano i due escursionisti a causa delle condizioni di scarsa visibilità. Proprio per questo motivo, una prima squadra ha iniziato la salita a piedi per i Piombi.

Anche a causa della bassa copertura radio e telefonica, le comunicazioni sono state complicate per tutta la durata dell'intervento. La Centrale, che riusciva a ricevere qualche messaggio, è riuscita ad avvertire i soccorritori che i due spagnoli avessero molto freddo, considerando che non indossassero abbigliamento e calzature adatte alle rigide temperature.

Uno dei due ha rischiato l'ipotermia

Verso le 23.30 la prima squadra è riuscita a raggiungerli e subito la situazione è apparsa critica: uno dei due uomini era a terra, cosciente, ma immobile.

Mentre una seconda squadra con un medico e un'infermiera si portava più vicino possibile in fuoristrada e quad, i soccorritori sul posto hanno subito provveduto a riscaldare con piumini e coperte termiche l'escursionista a terra e il compagno, che era in piedi, collaborativo e che, dotato di imbrago e assicurato, ha iniziato la discesa affiancato da due tecnici.

La presenza di 30 centimetri di neve fresca e le forti raffiche di vento, oltre a ostacolare il cammino, hanno costretto ad arrestare un primo avvicinamento dell'elicottero di Trento abilitato al volo notturno.

Quando il medico di Stazione, anestesista rianimatore, salito a piedi ha raggiunto il paziente, le sue condizioni si erano aggravate e sono state mobilitate ulteriori forze in previsione del lunghissimo trasporto a valle.

Con una terza squadra già partita, si sono mosse anche la Stazione trentina di Riva, fermata peraltro da una frana verso Malcesine, e la Stazione speleo di Verona.

Un salvataggio durato tutta la notte

Fortunatamente alle 3.20 un varco nel maltempo ha permesso l'arrivo dell'elisoccorso trentino, che ha subito provveduto a recuperare con il verricello la barella con l'escursionista più grave, trasportato immediatamente al Santa Chiara.

In una seconda rotazione l'elicottero è poi tornato a prendere il compagno, che si trovava alcune centinaia di metri più in basso sorretto dai soccorritori. Le squadre sono rientrate in autonomia in base alle 8.30.

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