Falsi funzionari Inps, truffe in aumento
Siglato un protocollo per migliorare i servizi diretti alla fascia anziana della popolazione. Bisogna ricordare bene che i funzionari Inps non effettuano mai servizi o visite a domicilio
Siglato un protocollo per migliorare i servizi diretti alla fascia anziana della popolazione. Bisogna ricordare bene che i funzionari Inps non effettuano mai servizi o visite a domicilio
Il numero di falsi funzionari Inps aumenta giorno dopo giorno, e di conseguenza aumentano sempre di più anche le truffe. Sono persone che fanno visita alle persone anziane ma bussano anche alle porte delle strutture abitate da religiose e religiosi. Poi, con ingegnosi escamotage e fantasiosi raggiri, estorcono soldi alle vittime designate. È così che sempre più spesso in Veneto falsi funzionari Inps riescono a truffare senza alcuno scrupolo persone più o meno ingenue, molte volte sole e comunque armate di totale buona fede.
A denunciare questo spiacevole boom è lo stesso Ente previdenziale durante la firma del protocollo d’intesa con Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil nel quale si inserisce anche uno specifico impegno a raccogliere le segnalazioni di eventuali truffe ai danni dei pensionati e a fornire agli stessi le necessarie informazioni per scongiurare i raggiri, ricordando alcuni concetti base come, per esempio, il fatto che i funzionari Inps non effettuano mai servizi o visite a domicilio.
Al di là del capitolo “truffe”, il protocollo d’intesa firmato fra l’Inps regionale e i sindacati veneti dei pensionati va a integrare quello nazionale siglato a gennaio, e ha l’obiettivo di favorire iniziative comuni a livello locale per portare l’ente pubblico più vicino all’utenza e promuovere, quindi, una collaborazione che aiuti a migliorare i servizi diretti alla fascia anziana della popolazione (i pensionati veneti sono quasi 1,3 milioni).
Anzitutto, l’Inps fornirà a Spi, Fnp e Uilp report periodici sugli obiettivi primari e sull’erogazione dei servizi affinché i sindacati possano trarne una valutazione complessiva. Inoltre, saranno programmati almeno tre incontri all’anno per discutere dell’organizzazione dei servizi dell’istituto sul territorio (campagne reddituali, bandi assistenziali, sperimentazioni sull’invalidità civile e quant’altro). Il protocollo, poi, contempla la possibilità di avviare progetti comuni, che coinvolgono Inps e sindacati dei pensionati, mentre l’ente si impegna a portare a tavoli di confronto di “livello superiore” problematiche territoriali che non trovano soluzione.