L'indagine

Falso notaio continua l’attività nonostante l’interdizione, arrestato dalla Guardia di Finanza

L'indagato è stato sorpreso a istruire pratiche per almeno 50 casi solo nell'ultimo periodo, nonostante il divieto di esercitare la professione

Falso notaio continua l’attività nonostante l’interdizione, arrestato dalla Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza di Verona ha arrestato un falso notaio di nazionalità rumena che era già stato sottoposto a dei controlli a metà aprile di quest’anno.

Falso notaio in manette

In particolare, le fiamme gialle avevano scoperto che un soggetto di nazionalità rumena, recidivo, ha utilizzato pubblici sigilli e documenti falsificati per rilasciare attestazioni, legalizzazioni di documentazione e apostille. Di fatto, ricopriva il ruolo di consulente o intermediario per chiunque avesse bisogno di applicare un firma di un pubblico ufficiale che attestasse l’autenticità del documento.

Infatti, la Guardia di Finanza ha scoperto una serie di timbri e documenti falsificati che servivano a confermare la validità della documentazione italiana in Romania o viceversa. Di fatto, l’indagato, invece di rivolgersi alle Autorità predisposte per il rilascio dei suddetti documenti, redigeva personalmente gli atti per poi “autenticarli” con i timbri e le firme false.

Nello specifico, i finanzieri hanno posto sotto sequestro tutti i sigilli che riportavano l’emblema della Repubblica Italiana e quelli raffiguranti l’aquila dello stemma della Romania. Inoltre, sono stati rinvenuti altri timbri con nomi di funzionari pubblici e notai, di entrambi i Paesi, completamente inventati.

 

Le indagini

Grazie alle indagini delle forze dell’ordine, è stato ricostruito come il soggetto potesse redigere documenti all’apparenza autentici. Inoltre, hanno scoperto che, al contrario di quanto avesse dichiarato nell’ultimo quadriennio, l’indagato guadagnava migliaia di euro con l’attività di consulenza. Motivo per cui è stato sottoposto anche a verifica fiscale.

Nonostante gli fosse stato imposto l’obbligo di sospendere almeno per un anno, il cittadino rumeno ha continuato a esercitare la professione di consulente. Infatti, le fiamme gialle hanno riscontrato che, solo nell’ultimo periodo, ha istruito pratiche per almeno 50 casi. Tutto ciò è stato possibile grazie ai militari che, oltre a osservare dove solitamente svolgeva l’attività di notaio, hanno interrogato altri soggetti che hanno confermato di aver usufruito del suo lavoro.

Perciò il Gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Verona, ha disposto l’aggravamento della misura, inizialmente riguardava solamente l’interdizione dall’esercizio dell’attività, con la traduzione in carcere.