Farmacisti veronesi entrano nella Protezione civile

Si tratta dell'unico esempio in Veneto. Pomari: «Adesso siamo un vero nucleo operativo»

Farmacisti veronesi entrano nella Protezione civile
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Farmacisti veronesi entrano nella Protezione civile.

Farmacisti veronesi iscritti alla Protezione civile

Si è concluso domenica 10 giugno a San Martino Buon Albergo nel piazzale delle scuole l’articolato percorso di formazione dei 22 Farmacisti Volontari veronesi che ora risultano ufficialmente iscritti alla Protezione Civile provinciale, regionale, unico nucleo specifico in tutto il Veneto.

Corso di formazione

L’ultima prova pratica svoltasi nel corso dell’intero pomeriggio che si è sommata ai corsi base e di primo soccorso è stata focalizzata su attività pratiche che tutti i volontari italiani devono sapere effettuare come il montaggio di una tenda da campo, l’utilizzo della lancia antincendio in caso di roghi soprattutto boschivi o l’uso delle motopompe durante esondazioni e allagamenti.

Numerosi interventi in supporto alla Protezione civile

In questi anni l’Associazione veronese ha già effettuato numerosi interventi in supporto alla Protezione Civile soprattutto nelle zone terremotate del Centro Italia con il prezioso contributo della farmacia mobile scaligera. Ora tutti i componenti sono abilitati ad intervenire direttamente e con le identiche modalità operative che regolano tutte le forze attive nei diversi settori della Protezione Civile.

«Adesso siamo un vero nucleo operativo»

«Adesso siamo un vero nucleo operativo e grazie alla massiccia partecipazione dei colleghi siamo in grado in caso di calamità di effettuare i regolari turni di 78h garantendo un efficiente avvicendamento delle squadre - spiega Paolo Pomari, presidente dell’Associazione Farmacisti Volontari in Protezione Civile di Verona -. In questo modo si conferma lo spirito di servizio del farmacista che quotidianamente apre le porte alla comunità, ma che in caso di emergenza vuole trasferire assistenza e per quanto possibile anche un po’ di serenità alle popolazioni colpite da devastanti catastrofi. Riteniamo doveroso che la nostra professionalità passi attraverso forme eccezionali di sostegno per garantire la sicurezza sanitaria che consiste anche nell’assumere “semplicemente” la terapia per una patologia cronica quando i farmaci sono andati distrutti. Una competenza assistenziale acquisita che abbraccia in caso di necessità tutto il territorio nazionale con una naturale copertura specifica per Verona e per il Veneto».

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