Il caso

"Fermiamo il declino dell’ospedale di Legnago", il PD si mobilita

Il volantino denuncia "il progressivo depotenziamento dell'Ospedale di Legnago"

"Fermiamo il declino dell’ospedale di Legnago", il PD si mobilita
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Il PD ha divulgato un volantino: "Fermiamo il declino dell’ospedale di Legnago"

"Fermiamo il declino dell’ospedale di Legnago", il PD si mobilita

"Fermiamo insieme il declino dell’ospedale di Legnago". È questo il titolo del volantino che il Partito Democratico di Legnago sta distribuendo porta a porta. Il volantino denuncia il progressivo depotenziamento dell'Ospedale di Legnago a partire dalla decisione, presa 4 anni fa dalla Regione Veneto, di commissariare l'Ulss 21 di Legnago e farla confluire nell'Ulss unica provinciale.

Il volantino

Il volantino recita:

"Denunciamo il tentativo in atto da parte della Regione Veneto di declassare l’Ospedale Mater Salutis di Legnago
Con l’avvento dell’ULSS 9 provinciale:
• l’attività delle sale operatorie si è ridotta del 50%;
• le liste di attesa si sono allungate in modo insostenibile per i pazienti.
Cosa fa l’Amministrazione Comunale di Legnago per impedire tutto questo? L’obiettivo della Regione Veneto a conduzione leghista è evidente: passare da un Sistema Sanitario pubblico a un Sistema Sanitario privato. La strategia è chiara: depotenziare progressivamente le strutture pubbliche, e l’allungamento delle liste d’attesa ne è un esempio . Il processo è lento ma il risultato è sicuro e i cittadini veneti se ne stanno accorgendo visto che spendono per la sanità privata 3,9 miliardi all’anno (studio Acli).
Il declino del nostro Ospedale è iniziato quando il Presidente Zaia, nel 2015, ha deciso di commissariare l’allora Ulss 21, facendola confluire nell’Ulss unica provinciale. L’accentramento a Verona ha determinato la riduzione di risorse umane e finanziarie, di servizi e primariati all’ospedale Mater Salutis, con ripercussioni inevitabili per i pazienti.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
• È preoccupante che la Regione non sia capace di proporre soluzioni ef caci al
problema delle liste d’attesa per gli esami strumentali, le visite specialistiche e gli
interventi chirurgici.
• Non è vero che il rispetto totale del tempo d’attesa è pari al 96%, come ha sostenuto il Sindaco in Consiglio Comunale, perché si omette che quel dato è riferito solo alle richieste accolte, non tenendo conto delle tante richieste negate, quando dal CUP rispondono che le liste sono chiuse e che non è possibile dare un appuntamento.
Ci dicono che all’Ospedale Mater Salutis la riduzione del 50% degli interventi chirurgici e l’allungamento delle liste operatorie è dovuta alla carenza generale di anestesisti. Chiediamo allora al Sindaco Lorenzetti, nella sua qualità di Autorità sanitaria locale e di Vicepresidente della Conferenza dei sindaci: Qual è la situazione degli anestesisti nell’Ulss 9? C’è un’adeguata compensazione tra gli ospedali dell’Ulss
oppure sono solo i nostri specialisti ad andare regolarmente a prestare la loro opera anche negli altri ospedali?"