Feroci violenze in un allevamento di maiali del prosciutto DOP
Le immagini, ottenute con una telecamera nascosta da un investigatore sotto copertura assunto come operaio, mostrano animali colpiti con spranghe di ferro e scosse elettriche.
Nuova indagine dell’organizzazione Essere Animali, documentate violenze sui maiali – anche su suinetti di pochi giorni di vita – in due allevamenti che risultano essere fornitori del circuito DOP, come Prosciutto di Parma e Prosciutto San Daniele. Le immagini, ottenute con una telecamera nascosta da un investigatore sotto copertura assunto come operaio, mostrano animali colpiti con spranghe di ferro e scosse elettriche.
ATTENZIONE: IMMAGINI FORTI
Ancora un’indagine che mostra la brutalità degli allevamenti intensivi, dove gli animali vivono confinati in capannoni bui, sporchi e pochi operatori sono costretti a gestire migliaia di animali, finendo – come spesso abbiamo documentato – a non percepire più il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e a commettere gesti di inaudita crudeltà. Non si tratta di casi isolati, gli allevamenti devono essere riformati, è necessario abbandonare il sistema intensivo”. Questa la denuncia dell’organizzazione Essere Animali.
Feroci violenze in un allevamento di maiali del prosciutto DOP
Gli allevamenti si trovano in provincia di Pavia e Verona e i maiali allevati risulterebbero essere destinati alla produzione di prosciutto DOP, considerato un’eccellenza italiana ed esportato anche all’estero. Nell’allevamento in provincia di Verona sono stati documentati ripetuti comportamenti cruenti degli operatori durante la movimentazione degli animali, colpiti in più occasioni sul muso con spranghe di ferro, inseguiti, afferrati per le orecchie, trascinati per metri sul cemento e infine gettati a terra. Anche alle scrofe e ai suinetti non vengono risparmiate violenze. Una scrofa rinchiusa in una gabbia parto viene presa a calci, mentre i suinetti sono letteralmente lanciati all’interno di un carrello e in alcuni casi bloccati calpestandoli con gli stivali.
Più volte l’investigatore ha assistito all’uccisione dei maiali malati o deboli, effettuata con metodi approssimativi e per questo causa di agonia per gli animali. I suinetti malati, per cui si rende necessaria la soppressione per non procurare loro sofferenze evitabili, andrebbero abbattuti con modalità che portano a morte istantanea, mentre gli operatori dell’allevamento scaraventano a terra più volte i suinetti, non prestando alcuna attenzione durante questa operazione così delicata.
Nell’allevamento in provincia di Pavia, l’investigatore di Essere Animali ha filmato le operazioni di carico dei maiali verso il macello. Anche in questo allevamento, gli operatori utilizzano procedure irregolari che causano dolore agli animali, che vengono movimentati nei corridoi e condotti sulla rampa di carico con calci e con l’utilizzo di strumenti che trasmettono scossa elettrica.
Riguardo all’utilizzo del teaser elettrico, il Regolamento (CE) n. 1/2005 prevede che la scarica sia utilizzata solo su animali che rifiutano di spostarsi e solo se hanno davanti a sé spazio per muoversi. Le scariche non dovrebbero durare più di un secondo e colpire soltanto i muscoli posteriori degli animali. Nell’allevamento indagato invece, gli operatori utilizzano il teaser direttamente sul muso dei maiali, in modo ripetuto, anche quando questo non reagisce o non ha possibilità di muoversi.
Non un caso isolato
“Non è la prima volta che documentiamo simili comportamenti nei confronti degli animali, anche in altri allevamenti fornitori del circuito delle produzioni DOP. Di fronte alla mole di materiale video che abbiamo prodotto negli anni, la tesi del caso isolato non regge più. Queste violenze sono il risultato di un sistema intensivo di allevamento che, oltre a essere crudele verso gli animali, rinchiusi in spazi angusti senza la possibilità di vedere mai la luce del giorno, ha gravi ripercussioni anche sugli esseri umani che vi lavorano, che diventano desensibilizzati di fronte alla sofferenza degli animali”, commenta Simone Montuschi, presidente di Essere Animali.
La denuncia alla Procura della Repubblica
Oltre ai comportamenti degli operatori, che Essere Animali ha provveduto a denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona per i presunti reati di uccisione di animali, 544 bis c.p. e maltrattamento di animali 544 ter c.p., le immagini filmate dall’investigatore dell’organizzazione mostrano anche diverse problematiche del sistema intensivo di allevamento che si ripercuotono direttamente sul benessere degli animali.
Numerose irregolarità
Alcune scrofe rinchiuse nelle gabbie di gestazione presentano infezioni agli organi riproduttivi, presumibilmente una conseguenza dei continui parti indotti dalle inseminazioni artificiali. Negli allevamenti, infatti, le scrofe trascorrono circa metà della loro vita in gabbie così strette da impedire loro la maggior parte dei movimenti e vengono nuovamente inseminate a poco più di un mese dal precedente parto.
I suinetti di pochi giorni di vita subiscono inoltre mutilazioni come il taglio sistematico della coda e, se maschi, la castrazione chirurgica. Operazioni condotte sulla quasi totalità dei maiali allevati in Italia, senza l’utilizzo di anestesia e analgesia.
Il taglio della coda e la castrazione chirurgica
Il taglio sistematico della coda, un’operazione illegale nell’Unione Europea, ma purtroppo ancora molto diffusa in Italia, viene effettuata per limitare le morsicature fra gli animali i quali, stressati dal sistema di allevamento, tendono ad aggredirsi fra loro. Per prevenire il cannibalismo andrebbero invece adottate una serie di misure, tra cui l’utilizzo di arricchimenti ambientali, ovvero materiali che consentono agli animali adeguate attività di esplorazione e manipolazione, assenti nell’allevamento oggetto di indagine.
La castrazione chirurgica dei suinetti maschi viene invece effettuata per prevenire l’odore di verro, un sapore sgradevole che può presentarsi durante il consumo della carne di suini non castrati che abbiano raggiunto la pubertà. I suinetti vengono castrati soprattutto per le filiere DOP, per cui sono macellati maiali con un’età e un peso più elevato rispetto alle produzioni standard. L’operazione è condannata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e dalla Federazione dei Veterinari Europei (FVE).
Nell’allevamento in provincia di Verona l’investigatore di Essere Animali ha anche filmato la macabra abitudine di dare in pasto alle scrofe la coda e i testicoli appena mutilati dei suinetti.
La profilassi antibiotica
Come mostrano le immagini, ogni suinetto riceve anche una profilassi antibiotica, una procedura consueta ma che genera molte perplessità. Infatti, i farmaci vengono preventivamente somministrati a tutti gli animali ancor prima che questi presentino segni clinici di una malattia, al fine di garantire la sopravvivenza del maggior numero di individui.
Si tratta di un utilizzo generalizzato e sistematico di antibiotici che costituisce un vero e proprio abuso di farmaci e che sarà vietato nell’Unione europea a partire dal gennaio 2022, in quanto considerato tra le principali cause del fenomeno dell’antibiotico resistenza, ovvero la capacità di alcuni batteri di sopravvivere e moltiplicarsi nonostante la presenza di uno o più antibiotici. Un grave problema per la salute umana, poiché rende più difficile la cura delle malattie infettive.
Secondo l’ultimo report EMA – ESVAC (European Medicines Agency – European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption), l’Italia è il secondo il paese nell’Unione europea per utilizzo di antibiotici in zootecnia, il 70% di quelli venduti sono destinati agli animali negli allevamenti. Un primato che lascia presagire che l’utilizzo preventivo di farmaci, come quello mostrato nell’indagine, sia ancora diffuso.
La petizione
“Per contrastare i comportamenti crudeli degli operatori, documentati più volte con le nostre indagini e le numerose problematiche degli allevamenti è necessario abbandonare il sistema di produzione intensivo. Essere Animali ha lanciato una petizione per la riforma delle leggi a protezione degli animali, che è possibile firmare a questo link, ma è necessario intervenire anche sulle nostre abitudini quotidiane, riducendo il consumo di carne”, conclude Montuschi.
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