Verona

Finto Comandante dei Carabinieri ingannava gli anziani per estorcere denaro con la tecnica del "caro nipote"

Voleva far presa sui sentimenti delle sue vittime, era convincente... in qualche caso è riuscito a farsi consegnare oggetti dall'immenso valore simbolico

Finto Comandante dei Carabinieri ingannava gli anziani per estorcere denaro con la tecnica del "caro nipote"
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Anziane vittime, indotte a credere dal truffatore che il nipote fosse in pericolo, consegnavano somme di denaro e oggetti preziosi, per garantire l’incolumità del caro, ritenuto coinvolto in un sinistro o trattenuto presso uffici di polizia per accertamenti.

Fragili persone, la cui encomiabile priorità non permetteva loro di dubitare della veridicità delle asserzioni del presunto autore del reato, coperto da una identità fittizia spesso camuffata da nobili professioni che non esercitavano, quali, ad esempio, “Comandante dei Carabinieri”.

Finto Comandante dei Carabinieri ingannava gli anziani per estorcere denaro con la tecnica del "caro nipote"

I reati che si perfezionavano con tali condotte, gravi e reiterate, colpivano le vittime in una duplice accezione, da un lato, quest’ultime venivano private di somme di denaro talvolta considerevoli, dall’altro, si sentivano spogliate di beni materiali che, seppur non sempre di valore economico apprezzabile, rivestivano un valore affettivo incommensurabile: la fede nunziale della vedova, la collana regalata dal figlio e gli orecchini con le iniziali diventano pagine di una quotidianità di intimità e ricordi.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Verona, ricercando gli autori, a seguito di una precipua attività investigativa, esordita dalle segnalazioni emerse dalla cittadinanza coinvolta, conseguenti alle numerose iniziative di sensibilizzazione operate sul territorio mediante incontri formativi con la popolazione, nonché condivisione di informazioni, accorgimenti e consigli utili ad affrontare la quotidianità, identificavano ed arrestavano un trentaquattrenne ritenuto responsabile di almeno due truffe nei confronti di anziani ultrasettantenni residenti in Povegliano Veronese e Villafranca Veronese.

A seguito dell’individuazione, gli accertamenti permettevano il rinvenimento della refurtiva e la contestuale riconsegna agli aventi diritto. Tale identificazione impediva, tra l’altro, che il reato venisse portato a conseguenze ulteriori, in considerazione del fatto che le chiamate di emergenza pervenute al 112 risultavano essere molteplici.

Un sodalizio criminale ben oleato in ogni suo ingranaggio: dall’acquisizione dei contatti, con il relativo “studio di fattibilità” incorniciato da una deplorevole analisi dei punti nevralgici del target, all’adescamento della vittima mediante una telefonata allusiva che fosse in grado, mediante artifizi e raggiri, di convincere l’anziana persona ad “aiutare” il familiare in difficoltà. In ultimis la mano operante di un malvivente, complice della catena criminale, con il compito di prelevare denaro, monili, oggetti di valore.

L’analisi degli obiettivi veniva posta in essere considerando una moltitudine di fattori: abitazione della vittima, familiari, consuetudini quotidiane; approfondimenti che premettevano una penetrazione nell’intimità della vittima fino al giorno del tentativo, accompagnato da una telefonata foriera di pressione psicologica e pericoli immaginari, avrebbe procurato ingiusto profitto al reo e conseguente danno alle persone anziane e alle relative famiglie, provocando, troppo spesso, soprattutto alle prime, ferite difficilmente rimarginabili.

L’arrestato è stato condotto in direttissima, conclusasi con due misure cautelari, ovvero l’obbligo di firma e obbligo di dimora presso il comune di residenza. Si sottolinea che il provvedimento cautelare personale eseguito interviene nell’attuale fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio. La responsabilità penale dell’indagato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

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