Emergenza Covid-19

Fiom-Cgil Verona: "Inaccettabile il mancato anticipo della cassa integrazione da parte di tante aziende"

"Le aziende metalmeccaniche e non veronesi hanno la possibilità di dimostrare la loro responsabilità verso i lavoratori e la società"

Fiom-Cgil Verona: "Inaccettabile il mancato anticipo della cassa integrazione da parte di tante aziende"
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Il 17 marzo 2020 è stato emanato il decreto Cura Italia, in cui sono contenute misure atte a favorire la sospensione delle attività non essenziali proprio per contenere il dilagare dei contagi.

Le raccomandazioni di Fiom-Cgil Verona

Tra queste misure anche una particolare forma di cassa integrazione ordinaria detta CIGO COVID19, che contiene delle deroghe importanti alla norma generale, utili per gestire l'emergenza. Il punto 5 dell'articolo 19 di quella legge,recita che Il predetto trattamento su istanza del datore di lavoro può essere concesso con la modalità di pagamento diretto della prestazione da parte dell’INPS. A tal proposito, la Segreteria della Fiom CGIL di Verona spiega:

"Questo significa che oltre all’ordinaria modalità di erogazione della prestazione tramite conguaglio su UNIEMENS, (anticipazione del trattamento economico da parte dell’azienda), sarà possibile autorizzare il pagamento diretto al lavoratore da parte dell'Inps, senza che il datore di lavoro debba comprovare le difficoltà finanziarie dell’impresa. L’ordinaria modalità di anticipazione però rimane, e non c'è un via libera al pagamento diretto INPS, che lascia tantissimi lavoratori ignari del fatto che dovranno attendere per chissà quanto tempo lo stipendio o ricorrere all’ anticipo bancario, di cui tra l’altro molti sono all’oscuro. Denunciamo questo perché riteniamo inaccettabile il mancato anticipo della cassa da parte di tante aziende per lo più seguite da studi professionali, che non si rendono conto della condizione di estrema gravità in cui gettano le lavoratrici e i lavoratori".

Nessun motivo che impedisca l'anticipo

La Segreteria della Fiom CGIL di Verona aggiunge inoltre:

"Per tante Aziende (non per tutte lo sappiamo) non ci sono ragioni economiche che impediscano l'anticipo (uno studio della FIOM regionale dimostra come in molte imprese ci sia la liquidità sufficiente) e soprattutto, alla luce del combinato disposto dell’accordo sulla cosiddetta anticipazione sociale da parte delle Banche anche agli stessi imprenditori, e delle garanzie finanziarie stabilite con l’ ultimo decreto sul sostegno alla liquidità aziendale, sono sempre meno le ragioni che impediscono alle aziende di anticipare il trattamento economico di cassa integrazione!"

La consultazione sindacale

La Segreteria della Fiom CGIL di Verona ha parlato anche della consultazione sindacale che è una garanzia di tutela per la parte più debole:

"Da ultimo la consultazione sindacale, oltre che prevista dalla legge, è un atto indispensabile a tutela dei lavoratori, ma sembra che molti imprenditori e consulenti del lavoro non se lo ricordino, quindi sottolineiamo : la consultazione con il sindacato non è opzionabile: della serie ti consulto se firmi il verbale che decido io, altrimenti la consultazione non vale . La consultazione sindacale è una garanzia di tutela per la parte più debole, un rispetto della democrazia e del ruolo della rappresentanza, infatti il decreto cura Italia prevede: fermo restando l’informazione, la consultazione e l’esame congiunto che devono essere svolti anche in via telematica entro i tre giorni successivi a quello della comunicazione preventiva.) Le aziende metalmeccaniche e non veronesi hanno la possibilità di dimostrare la loro responsabilità verso i lavoratori e la società, lo facciano anticipando la cassa integrazione ai loro dipendenti e rispettando le norme di consultazione sindacale e sopratutto i decreti sulla chiusura. Spetta alla scienza e non alle associazioni o alla politica decidere le aperture o le chiusure rispetto al grado di rischio di esposizione della popolazione intera, Bergamo insegna".

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