Fitta casa ad extracomunitari irregolari, sequestrato l'immobile

Sequestrato un immobile di proprietà di un trentatreenne marocchino, reo di aver dato in locazione l’abitazione a stranieri irregolari sul territorio italiano

Fitta casa ad extracomunitari irregolari, sequestrato l'immobile
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Sequestrato un immobile di proprietà di un trentatreenne marocchino, reo di aver dato in locazione l’abitazione a stranieri irregolari sul territorio italiano

Il passato fine settimana i Carabinieri della Stazione di Tregnago hanno posto in sequestro preventivo un immobile di proprietà di un trentatreenne marocchino, reo di aver dato in locazione l’abitazione a stranieri irregolari sul territorio italiano.

Il tutto è scaturito da un’attività partita nel novembre scorso, nel corso di un mirato servizio organizzato dai militari per il controllo di cittadini nordafricani che abitavano la dimora in argomento. Dai conseguenti accertamenti ne scaturì che effettivamente vi abitavano otto cittadini extracomunitari, la maggior parte dei quali clandestini, già con provvedimenti di allontanamento dal territorio italiano a cui non avevano ottemperato. In quella circostanza, i militari procedettero anche all’arresto di uno degli stranieri, reo di aver fornito false generalità per eludere il controllo in atto, ed al deferimento di altri tre.

Da quella circostanza i Carabinieri svilupparono indagini da cui emerse un vero e proprio business da parte del giovane proprietario dell’immobile, il quale, anche in presenza di un evidente stato di degrado della struttura, fittava “in nero” la residenza, anche nella piena consapevolezza dello status di irregolare di alcuni affittuari.  

Da allora, i Carabinieri di Tregnago hanno sempre continuato a monitorare i movimenti in quell’abitazione ed infatti, lo scorso 25 febbraio, hanno tratto in arresto un altro 20enne marocchino il quale, con lo scopo di sfuggire al controllo degli operanti poiché già gravato da una mancata ottemperanza all’obbligo di respingimento impostogli dal Prefetto di Siracusa, aveva fornito più nomi e date di nascita, differenti dalle sue vere generalità.

Dopo l’apposizione dei sigilli ad opera dei Carabinieri, eseguita su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Verona che ha emesso apposito decreto su richiesta della locale Procura della Repubblica, l’immobile potrebbe essere confiscato.

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