Verona

Flash mob dei lavoratori dello spettacolo, Sboarina: "Inaccettabile teatri e cinema chiusi"

Migliaia di donne e uomini che di mestiere producono cultura e spettacolo sono fermi, spesso senza ammortizzatori e prospettive certe.

Flash mob dei lavoratori dello spettacolo, Sboarina: "Inaccettabile teatri e cinema chiusi"
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Il sindaco di Verona, Federico Sboarina è intervenuto questa mattina martedì 22 febbraio 2021 in piazza Bra durante l’iniziativa promossa dai rappresentanti delle categorie del mondo dello spettacolo, per sensibilizzare sulla grave situazione del comparto, fermo da un anno.

Flash mob dei lavoratori dello spettacolo

Flash mob a Verona di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom in piazza Bra davanti all'Arena, delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo e della cultura. Nicola Atalmi (Slc Cgil Veneto), Mauro Vianello (Fistel Cisl Veneto) e Enrico De Giuli (Uilcom Veneto) hanno affermato:

"Oggi è l'anniversario della prima chiusura dei luoghi della cultura e dello spettacolo. Il settore che in Italia, durante questa pandemia, si è fermato per primo e che purtroppo sarà l’ultimo a ripartire. Migliaia di donne e uomini che di mestiere producono cultura e spettacolo, piccole e grandi realtà come Teatri, Fondazioni, scuole di danza e di musica, associazioni, specialisti degli spettacoli sono fermi, spesso senza ammortizzatori e prospettive certe. Le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil, assieme a tante associazioni e movimenti, in questi giorni hanno voluto tenere accesi i riflettori su un settore fatto di passione e professionalità, che ha anche un peso importante su tutto il sistema turistico del nostro Paese. Ci siamo rivolti al Governo e abbiamo incontrato nell’ottobre scorso la Regione Veneto per costruire una rete a sostegno del settore e dei suoi lavoratori".

Grido di sofferenza

Insieme al sindaco erano presenti l’assessore alla Cultura Francesca Briani e il direttore artistico degli spettacoli del Comune di Verona Carlo Mangolini. Il primo cittadino ha affermato:

“Inaccettabile che teatri e cinema siano chiusi. Si può andare in giro per le strade e a scuola con i protocolli di sicurezza, ma non si capisce come mai con le adeguate cautele non si possa stare seduti a uno spettacolo. Il presidio di oggi, a un anno di distanza dallo stop agli spettacoli dal vivo, è il grido di sofferenza di un intero comparto, di migliaia di lavoratori che, a parte piccole aperture, sono fermi da troppo tempo. Questo è sicuramente uno dei settori maggiormente colpiti e massacrati dalla pandemia e dalle limitazioni, un comparto fondamentale per la nostra economia perché ricordo che Verona è città di spettacolo, siamo i primi in Italia per vendita di biglietti. La programmazione degli eventi non si fa in qualche ora, serve tempo per far ripartire il settore e quindi servono risposte. Ho chiesto al ministro Franceschini un incontro perché Verona ritorni ad essere città di spettacolo e cultura, come da vocazione. L’Arena con il festival lirico e i concerti si generano migliaia di posti di lavoro ed è uno dei motori per la crescita del nostro territorio. Eppure sembra un comparto dimenticato rispetto agli altri. Continuerò a lavorare perché ciò avvenga il prima possibile, non ha alcun senso aspettare ancora”.

Briani ha affermato:

“La nostra città è viva ed è pronta a trasmettere la propria vivacità dai palchi dei teatri e degli spazi dedicati allo spettacolo. A questo settore è stato chiesto un sacrificio enorme, è tempo di riaprire i teatri ma anche i cinema, per ciò che rappresentano per tutti i lavoratori ma anche per i cittadini, giovani compresi, che hanno diritto a svagarsi e alimentare la propria curiosità intellettiva. I protocolli ci sono, già rodati e perfettamente funzionati per garantire la massima sicurezza a tutti. L'auspicio è che il legislatore ci consenta di riaprire il prima possibile, magari con un orario contenuto o il pomeriggio".

Mangolini ha aggiunto:

“Finora abbiamo dimostrato che anche durante il Covid è possibile fare spettacolo in sicurezza. Nonostante dall'anno scorso ci sia uno scenario del tutto nuovo e con forti limitazioni, ci siamo fatti trovare pronti, trasformando i limiti in opportunità. Non abbiamo accettato di fermarci e abbiamo voluto cogliere l’opportunità di sperimentare e innovare uno dei settori in cui Verona è protagonista assoluta e il Comune primo produttore di spettacoli. L’abbiamo fatto in condizioni del tutto eccezionali, con nuove regole, parametri e sfruttando la tecnologia. Adattandoci agli scenari in continuo mutamento, con nuove idee e progetti. Abbiamo posto le basi per nuove collaborazioni che andremo a sviluppare non appena sarà possibile, noi siamo pronti. Uno sforzo fatto anche per sostenere tutti i lavoratori di questo comparto, fortemente penalizzato".

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