Pastrengo

Fornisce i dati sensibili del conto all'operatore della banca ma è una truffa

Il sedicente operatore spiegava alla vittima che era necessario bloccare in modo definitivo il conte corrente al fine di evitare qualsiasi rischio di prelievi fraudolenti.

Fornisce i dati sensibili del conto all'operatore della banca ma è una truffa
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I Carabinieri della Stazione di Pastrengo hanno identificato e denunciato in stato di libertà M.G., trentaquattrenne, e L.F., 43enne, entrambi di origine campana, per frode informatica ai danni di un cittadino di Pastrengo.

La telefonata

La vittima, nel mese di luglio scorso, aveva denunciato ai militari della locale Stazione di aver ricevuto una telefonata da un numero verde il cui interlocutore asseriva di essere l’operatore del servizio clienti della Banca Intesa San Paolo che lo aveva contattato per informarlo di alcuni tentativi di prelievo di “origine sospetta ” operati sul suo conto corrente. Il sedicente operatore della banca, che dalle indagini dei Carabinieri è risultato poi essere un truffatore, nel corso della conversazione spiegava alla vittima che era necessario bloccare in modo definitivo il conte corrente al fine di evitare qualsiasi rischio di prelievi fraudolenti e che avrebbe potuto effettuare tale operazione, cliccando su un link che, di lì a poco, gli avrebbe inviato tramite SMS.

È stato truffato

L’uomo di Pastrengo, fidandosi di quanto gli era stato riferito, eseguiva le istruzioni ricevute tramite il servizio di messaggistica, venendo poi informato dallo stesso operatore del numero verde – cioè il truffatore - che il suo conto corrente era stato regolarmente chiuso e che avrebbe potuto recarsi presso la sua filiale ad aprirne uno nuovo. La vittima, un paio di ore dopo dall’accaduto, volendo sincerarsi che il suo conto corrente fosse stato regolarmente chiuso e che non fossero stati eseguiti prelievi da lui non autorizzati, contattava il servizio clienti di Intesa San Paolo utilizzando il numero verde dal quale era stato precedentemente chiamato.

Prelevata una grossa somma di denaro

L’operatore che rispondeva, dopo aver appreso tutta la vicenda, spiegava che la Banca non utilizzava quelle modalità per operare sui conti corrente, ipotizzando che il cliente fosse stato in realtà truffato; in effetti, fatta qualche verifica sul conto in argomento, riferiva al cliente che in quella mattina dallo stesso erano stati eseguiti ben tre bonifici da 1.499,00 euro ciascuno a favore di un altro conto, nonché due prelievi da 1.500 euro ciascuno presso uno sportello bancomat della filiale di un altro istituto bancario collocata in un paese del basso Lazio.

La denuncia

Ricevuta la denuncia, i militari dell’Arma di Pastrengo avviavano immediatamente le investigazioni, accertando innanzitutto l’identità dell’intestatario del conto corrente sul quale erano stati dirottati i tre bonifici da 1.499,00 euro ciascuno. Poi, l’attenta analisi della documentazione bancaria acquisita, nonché quella delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza delle filiali dove gli autori della truffa informatica avevano eseguito i prelievi al bancomat, consentiva ai Carabinieri di Pastrengo di dare un volto agli stessi e identificarli senza ombra di dubbio nei predetti M.G. e L.F. che venivano denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Venezia, competente per questa tipologia di reati informatici.

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