Furti a Verona: la Polizia ne sventa due in 24 ore

Sono tre gli arresti effettuati dagli agenti delle Volanti della Questura di Verona tra sabato 8 e domenica 9 settembre.

Furti a Verona: la Polizia ne sventa due in 24 ore
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Furti a Verona: la Polizia ne sventa due in 24 ore. Sono tre gli arresti effettuati dagli agenti delle Volanti della Questura di Verona tra sabato 8 e domenica 9 settembre.

Furti a Verona: la Polizia ne sventa due in 24 ore

Sono tre gli arresti effettuati dagli agenti delle Volanti della Questura di Verona tra sabato 8 e domenica 9 settembre; nel giro di poche ore sono finiti in manette Denny Hudorovich, ventunenne originario di Piove di Sacco, il complice, Jonathan Casagrande, veronese di 37 anni e Carlo Alberto Faccini, trentaseienne nato e residente a Verona.

Il primo intervento

La prima segnalazione giungeva alla Centrale Operativa sabato, poco dopo le ore 15. Il denunciante forniva agli agenti la descrizione di due uomini che si stavano aggirando in maniera sospetta tra le auto in sosta in via Belluno, nell’area che affaccia sul Parco dell’Adige. Gli operatori di Volante, raggiunto il luogo indicato, intercettavano immediatamente, accanto a un’auto parcheggiata, i soggetti segnalati che, alla vista della pattuglia, tentavano di fuggire a bordo della loro autovettura, posizionata in maniera tale da sottrarre alla vista dei passanti il tentativo di effrazione che stavano cercando di mettere in atto.

Il tentativo di effrazione

Arginato il maldestro tentativo di fuga e bloccati i due uomini, gli agenti rilevavano sulla portiera del veicolo preso di mira dai ladri, evidenti segni di forzatura: la serratura, completamente divelta, veniva trovata a terra e, poco distante, veniva recuperata la forbice da elettricista che uno dei due, all’arrivo della Volante, aveva lanciato tra le sterpaglie. Con molta probabilità, l’obiettivo dei malviventi era quello di introdursi nell’abitacolo per impossessarsi di una borsa che la proprietaria, una donna di 37 anni, aveva lasciato poco prima nel veicolo per poi allontanarsi per fare jogging. Hudorovich e il complice Casagrande venivano pertanto tratti in arresto dai poliziotti con l’accusa di tentato furto aggravato ed accompagnati presso gli uffici della Questura. A seguito degli accertamenti effettuati, che consentivano di rilevare a carico di entrambi diversi precedenti per reati contro il patrimonio, gli agenti, su disposizione del Pubblico Ministero, provvedevano ad accompagnare gli arrestati presso le rispettive residenze in attesa del rito direttissimo.

Il secondo intervento

La seconda segnalazione giungeva invece in piena notte, intorno alle ore 4 della scorsa domenica, da via Ponte Rofiolo. Un residente, svegliato dai forti rumori provenienti dal cortile dello stabile di fronte alla sua abitazione, decideva di rivolgersi al 113 per dare l’allarme. Gli agenti in servizio di pattuglia notturno, trovandosi poco distante, raggiungevano in breve tempo il luogo indicato e prendevano contatti con il segnalante, il quale indicava loro l’edificio, sede della Società Cooperativa Sociale Onlus “Comunità dei Giovani”, dal quale era certo di aver sentito provenire i rumori sospetti.

Con le mani nel sacco

I poliziotti procedevano pertanto ad effettuare un controllo e, guadagnato l’accesso al cortile dello stabile, si dirigevano verso la porta d’ingresso. Notando la vetrata infranta ed un piccone abbandonato a terra poco dopo la soglia, gli agenti facevano irruzione nello stabile e si dirigevano silenziosamente verso una delle stanze al pianterreno dalla quale provenivano i rumori: al suo interno un uomo intento a rovistare negli armadi e nelle cassettiere dell’ufficio, il quale alla vista degli agenti, consapevole di essere stato colto in flagranza, si consegnava spontaneamente senza opporre alcuna resistenza. La perquisizione personale consentiva di rinvenire, all’interno della tasca dei pantaloni del fermato, 1200 euro in contanti, prelevati da una cassetta di sicurezza metallica trovata proprio in quell’ufficio e forzata con l’ausilio di una tenaglia di ferro ritrovata all’interno dello zaino che l’uomo portava con sé. Arrestato per il reato di furto aggravato, Carlo Alberto Faccini veniva trasferito negli Uffici di Polizia e ristretto, su disposizione del Pubblico ministero, nelle camere di sicurezza della Questura, anch’esso in attesa del rito direttissimo.

L'esito delle direttissime

Nella mattinata odierna i tre uomini, tutti con precedenti specifici a carico, sono comparsi in aula per rispondere dei rispettivi reati contestatigli. Il giudice, dopo la convalida dei singoli provvedimenti di arresto, ha condannato Hudorovich e Casagrande a 7 mesi di reclusione e 300 euro di multa e ha disposto la sospensione della pena. Faccini è stato invece sottoposto al divieto di allontanamento dal territorio del comune di dimora abituale, all’obbligo di permanenza domiciliare dalle 20 alle ore 7 e all’obbligo di presentazione alla Pg, in attesa dell’udienza fissata per il 24 gennaio del prossimo anno.

 

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