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Gemelle di 10 anni maltrattate e costrette a pulire casa: padre e “matrigna” condannati

E’ stato riconosciuto anche un risarcimento per la ragazza che si è costituita parte civile di 15mila euro mentre per la zia 5mila euro.

Gemelle di 10 anni maltrattate e costrette a pulire casa: padre e “matrigna” condannati
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Avevano perso la mamma quando avevano solo 6 anni e oltre a quell’immenso dolore sono state poi maltrattate dal padre e dalla sua nuova compagna.

Gemelle di 10 anni maltrattate e costrette a pulire casa

Due gemelle veronesi, ora 17enni, hanno vissuto una vita da incubo: vessate, umiliate e costrette a vivere in disparte rispetto al resto della famiglia. Quando avevano solo 6 anni le bambine hanno perso la mamma, successivamente il padre aveva ritrovato l’amore. La donna si era poi stabilita nella loro abitazione e nel 2017, quando le bambine avevano 10 anni e frequentavano le scuole medie, hanno iniziato a vivere un vero e proprio incubo.

Erano state costrette a vivere in disparte rispetto al resto della famiglia, dovevano vivere in cantina, lavarsi con l’acqua fredda, mangiare poco e solo alimenti a base di verdure inoltre erano obbligate a pulire tutta casa. Le bambine dovevano andare a scuola a piedi ed era stato anche vietato loro di accettare dei passaggi verso casa oppure di prendere l’autobus. Il caso è finito in tribunale e ora la “matrigna” e il padre sono stati condannati in primo grado a 3 anni di reclusione.

L’inizio delle indagini

A far luce sui maltrattamenti delle piccole è stata la zia delle gemelline. L’avvocato della zia, Mirella Stanizzi ha spiegato:

La zia materna aveva ricevuto dei messaggi via Whatsapp dalle nipoti dove spiegavano il trattamento che gli veniva riservato. Mandavano dei messaggi certi, verificabili così la zia ha deciso di incaricare un investigatore per avere la conferma o meno di quanto stava accadendo. Dopo vari appostamenti, pedinamenti e fotografie, è emerso che i dettagli forniti dalle bambine erano veri”.

E’ stato così presentato un esposto da parte della zia dove veniva allegato ogni accertamento investigativo che era stato fatto. La Procura ha dato così il via alle indagini che hanno coinvolto la scuola, l’assistente sociale presente nell’istituto e anche la psicologa della scuola.

“Solo una gemella delle due ha deciso di costituirsi. L’altra invece ha deciso di rilasciare solamente le dichiarazioni” spiega l’avvocato. “Il Tribunale dei Minori ha quindi disposto di affidare dapprima le bambine ai servizi sociali e successivamente una è stata affidata alla zia e una al padre”.

La sentenza

Martedì 24 maggio 2022 si è svolta la sentenza, inizialmente il Pubblico Ministero aveva chiesto 2 anni e 3 mesi per il padre e la compagna ma il giudice Alessia Silvi ha deciso di condannarli entrambi a 3 anni. L’avvocato Stanizzi ha concluso:

E’ stato riconosciuto anche un risarcimento per la ragazza che si è costituita parte civile di 15mila euro mentre per la zia 5mila euro. Ovviamente la condanna non è definitiva per ora. Il padre e la compagna negano tutto e si preparano all'Appello”.

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