«Giacomo è un dono, non un problema»

Parla mamma Paola: «Le famiglie con disabili non devono chiudersi in loro stesse; dobbiamo essere i primi a lottare per i diritti dei nostri figli»

«Giacomo è un dono, non un problema»
Pubblicato:
Aggiornato:

Parla mamma Paola: «Le famiglie con disabili non devono chiudersi in loro stesse; dobbiamo essere i primi a lottare per i diritti dei nostri figli»

La forza di volontà è una chiave che permette di aprire molte porte e di raggiungere risultati insperati. Determinazione e tenacia, infatti, ti consento di avere il coraggio di andare avanti e abbattere i muri dell’indifferenza e dell’insensibilità. La famiglia Dalbon lotta ogni giorno per dare al figlio Giacomo, ventunenne affetto da tetraparesi spastica, una vita migliore. «Abbiamo vissuto la nostra situazione con consapevolezza fin da subito, cercando di creare intorno a nostro figlio un ambiente positivo. Lui è sereno e tranquillo perché sente il nostro amore: il nucleo familiare è fondamentale in questi casi. L’importante è creare continuamente nuove strategie e mettersi in gioco ogni giorno - ci racconta Paola Pasetto - Le famiglie con disabili non devono chiudersi in loro stesse; purtroppo in Italia chi è affetto da disabilità non viene considerato, ma noi dobbiamo essere i primi a lottare per i diritti dei nostri figli». 

Giacomo con l’aiuto dei famigliari ha raggiunto grandi traguardi: è riuscito ad ottenere il diploma di scuola primaria e secondaria; ha conseguito, grazie ad alcune strategie comunicative nate per aiutare chi ha difficoltà con il linguaggio orale e scritto, un’ottima autonomia relazionale con le persone; inoltre, negli anni, ha iniziato ad andare in canoa, a giocare a bocce, ad allenarsi in palestra e ad andare a cavallo. Tutti all’interno della famiglia si sono riscoperti più forti e più tenaci grazie a Giacomo. Perché questo ventunenne, amante di Zucchero, Gianni Morandi e Renato Zero, come ribadiscono i genitori, non è un problema ma una risorsa: «Nostro figlio ci ha insegnato a dare il giusto valore alla vita. Siamo diventati più emotivi e abbiamo cambiato il nostro modo di vedere le cose.Giacomo ci ha fatto capire che le vittorie si possono ottenere in tanti modi, l’importante è continuare a crederci». Le difficoltà per i disabili ci sono tutti i giorni: dalla mancanza della pedana per entrare negli esercizi commerciali all’assenza delle cabine prova nei negozi; dal parcheggio per disabili occupato da macchine non autorizzate alla carenza di aiuti economici da parte dello Stato. «Negli ultimi vent’anni l’attenzione nei confronti della disabilità è sicuramente aumentata - spiega la mamma -  Mi sono scontrata spesso con le istituzioni ma ne è valsa la pena: ho ottenuto cambiamenti per una migliore accessibilità urbana e una più confortevole accessibilità allo studio».

Oggi Giacomo segue il programma del centro Don Calabria, un ambiente che favorisce il mantenimento e lo sviluppo delle capacità cognitive e sociali. «Insieme ad altre famiglie abbiamo fatto nascere l’associazione “Mani Amiche” di Bovolone, un gruppo che cerca di creare solidarietà nei confronti della disabilità. Giacomo, insieme alla mamma Paola e al papà Daniele, sono dei grandi lottatori perché le difficoltà, come hanno dimostrato, non vanno evitate ma prese di petto.

Seguici sui nostri canali