La Global Sumud Flotilla è stata abbordata da navi militari israeliane quando si trovava a meno di 70 miglia nautiche da Gaza. Oltre 200 gli attivisti fermati, tra cui una trentina di italiani: saranno trasferiti nel porto di Ashdod ed espulsi. Tra loro che anche l’attivista originario di Verona, Simone Zambrin.
Global Sumud Flotilla, abbordaggio a meno di 70 miglia da Gaza
Il ministero degli Esteri israeliano ha diffuso in serata il video del fermo dell’attivista svedese Greta Thunberg.
“Greta e i suoi amici sono sani e salvi”, ha scritto su X il ministro Gideon Saar. I primi rimpatri sono previsti a partire da venerdì.
Already several vessels of the Hamas-Sumud flotilla have been safely stopped and their passengers are being transferred to an Israeli port.
Greta and her friends are safe and healthy. pic.twitter.com/PA1ezier9s— Israel Foreign Ministry (@IsraelMFA) October 1, 2025
Dal tracker della Flotilla emerge che, delle 44 barche partite, 21 sono state ufficialmente intercettate, mentre per altre 11 si presume la stessa sorte. Restano in navigazione due imbarcazioni particolarmente delicate: la Shireen e la Summertime-Jong, che trasportano il team legale e hanno fatto rotta verso Cipro.

Gli attivisti denunciano che la nave della Florida è stata “deliberatamente speronata”, mentre altre, tra cui la Yulara e la Meteque, sono state colpite con cannoni ad acqua.
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L’appello dell’attivista veronese Zambrin
Poche ore prima dell’abbordaggio, Simone Zambrin, 25 anni, attivista veronese a bordo dell’Alma, nave ammiraglia della Flotilla, aveva diffuso un videomessaggio sui social, parlando in inglese “per raggiungere quante più persone possibile”.
“Veniamo da alcune ore di massima allerta: ci hanno bloccato internet, le telecamere e alcuni sistemi di controllo delle navi. Siamo stati costretti ad adottare i protocolli di emergenza”, ha raccontato.
Secondo Zambrin, la tensione è salita all’alba, quando una nave militare israeliana di medie dimensioni si è avvicinata “a ridosso” dell’Alma e di altre imbarcazioni, già a meno di 150 miglia dalla costa di Gaza.

Nonostante le intimidazioni, il giovane veronese ha ribadito la determinazione degli attivisti:
“Sapevamo che avremmo dovuto affrontare simili minacce e siamo consapevoli che, proseguendo verso Gaza, ce ne saranno altre, sempre più frequenti. Siamo qui per resistere alle intercettazioni in acque internazionali, per sfidare attacchi che violano la legislazione internazionale. Siamo qui per costruire un corridoio umanitario, rompere l’assedio e portare solidarietà al popolo palestinese”.
Poi la promessa: “Quello che stiamo vivendo noi, per quanto pericoloso e intenso, non è nulla rispetto a ciò che le persone palestinesi affrontano ogni giorno. Ora si va avanti. Palestina libera“.
Ecco il video di un’altra dichiarazione rilasciata il giorno precedente a Salmon Magazine:
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Tajani: “Gli attivisti saranno trasferiti nel porto di Ashdod”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un comunicato ufficiale, ha fatto sapere di essere “in costante contatto con il ministero degli Esteri israeliano” per quanto riguarda i cittadini italiani fermati a bordo della Flotilla. Tajani ha confermato che gli attivisti saranno trasferiti nel porto di Ashdod e trattenuti in centri specifici usati per questo tipo di procedure.
Gli italiani e le italiane a bordo potranno scegliere tra due opzioni: accettare l’espulsione volontaria immediata, che dovrebbe avvenire a breve, oppure rifiutarla e quindi essere sottoposti a detenzione in carcere prima del rimpatrio.
In questo secondo caso, il provvedimento di respingimento dovrà essere emesso dall’autorità giudiziaria israeliana tra le 48 e le 72 ore successive alla convalida dell’arresto.
Le reazioni in Italia
La notizia dell’abbordaggio ha immediatamente scatenato manifestazioni in diverse città italiane. Migliaia di persone sono scese in piazza, anche in Veneto, occupando stazioni ferroviarie e bloccando strade, in segno di solidarietà con la Flotilla e per denunciare il blocco imposto a Gaza.