Ha un nome il corpo dell’alpino trovato dopo un secolo sull’Adamello
Dopo accurate analisi è stato scoperto il nome, e il perché del suo viaggio. Contattati anche i discendenti.
L’Adamello l’estate scorsa aveva restituito il corpo di un alpino, morto durante la Grande Guerra. Ora quel corpo ha un nome: si chiama Rodolfo Beretta, originario di Villa Raverio. Il soldato era stato rinvenuto a oltre 3mila metri ad agosto 2017.
La scoperta
Come riporta il Giornale di Monza nel mese di ottobre, nel laboratorio di restauro dell’Ufficio beni archeologici, si è svolto il lavoro di pulizia, analisi e studio dei materiali che componevano il corredo militare del soldato italiano. Il lavoro è consistito nel lavaggio, nell’asciugatura, nella suddivisione su base tipologica e nella restituzione fotografica dei materiali.
Di particolare interesse per un eventuale riconoscimento di identità sono risultati, come dicevamo, i residui di documenti cartacei, che hanno consentito, al termine di ulteriori analisi, di identificare con sicurezza il caduto.
Ha un nome il caduto
Ma chi era il caduto? Tutti i dettagli sul Giornale di Monza.
Contattati i discendenti
I discendenti dell’alpino sono stati contattati attraverso Onor Caduti e l’amministrazione comunale brianzola. “Restituire un’identità a questo caduto – sottolinea il presidente della Provincia Ugo Rossi – a pochi giorni dalla grande Adunata degli Alpini, nel centenario della fine della Grande Guerra, ci fa sentire quegli eventi e quegli uomini ancora più vicini. E rafforza la nostra convinzione che la pace non debba essere mai data per scontata, ma al contrario vada costruita giorno dopo giorno, con le nuove generazioni, a partire dalla memoria”