Pane, amore e... rinvio a giudizio

Il carabiniere perde la testa per la "donna" di un pregiudicato: lei non corrisponde e lo denuncia

Sembra una rivisitazione dell'Orlando Innamorato di Boiardo... ma non c'è nulla di cavalleresco

Il carabiniere perde la testa per la "donna" di un pregiudicato: lei non corrisponde e lo denuncia
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Una donna e due "corteggiatori". Due pretendenti, diciamo, ma molto diversi uno dall'altro. Da un lato, infatti, c'è un veronese ristretto ai domiciliari. Dall'altra parte un carabiniere. In mezzo una donna, amata da entrambi.

Il carabiniere perde la testa per la "donna" di un pregiudicato: lei non corrisponde e lo denuncia

Sembra la rivisitazione di un romanzo d'autore, l'amore impossibile, quello vietato, interdetto... E invece è la realtà. Una realtà, però, che in questo caso supera di gran lunga la fantasia. Sì, perché la vicenda amorosa ha preso una piega davvero assurda. Partiamo dall'inizio e cerchiamo di capire cosa sia successo fino a questo punto, ricordando che la storia è nel bel mezzo di un iter giudiziario.

I protagonisti sono un militare dell'Arma in servizio in una caserma sul Garda e un privato cittadino veronese ai domiciliari. Il motivo del contendere è una donna. Il carabiniere, nello specifico, e questa è l'accusa nei suoi confronti, avrebbe piegato l'esercizio dei suoi poteri al soddisfacimento dei propri interessi personali. Avrebbe, in altre parole, fatto un po' di tutto per "nuocere" al rivale in amore. E di questo dovrà difendersi in aula.

Abuso d'ufficio, dunque: venuto a conoscenza di un presunto allaccio abusivo al contatore da parte del suo contendente, avrebbe fatto pressioni sulla donna affinché lei lo denunciasse. Pressioni costanti, minacce, pure mimando il segno della pistola nei suoi confronti. Eppure la donna, nonostante queste azioni, si è rifiutata. E ha denunciato l'appuntato. Anche perché poi è risultato che l'allaccio al contatore era pure legittimo...

In un'altra occasione, prima della pandemia, avrebbe convinto dei colleghi a procedere con un controllo di documenti di circolazione, nei confronti del rivale. Peccato che lui non fosse alla guida. E questo si configura come un controllo non dovuto né necessario. Il carabiniere rinviato a giudizio dovrà difendersi anche da questa accusa. Insomma, "un bel pasticcio, che guazzabuglio medievale"...

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