a San Giovanni Lupatoto

Il dramma dopo lo scoppio di petardi illegali nel Veronese: un giovane perde l'uso della mano

Ancora nel veronese trauma oculare per un fuoco d'artificio esploso su un sasso e rimbalzato sul volto di una persona

Il dramma dopo lo scoppio di petardi illegali nel Veronese: un giovane perde l'uso della mano
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Feriti gravi a seguito dello scoppio di botti di Capodanno illegali nella città di Verona: due ragazzi sono finiti in codice rosso con ustioni al viso e una mano persa mentre una persona ha riportato un trauma oculare.

Accende un botto illegale e perde la mano

Anche per quest'anno i botti di Capodanno restano tanto attivi quanto pericolosi: inutili gli appelli lanciati nelle città venete nei giorni precedenti.

Lo attestano le tante segnalazioni ai pronto soccorso per ferite da fuori d'artificio, come quella arrivata pochissimi minuti dopo la mezzanotte a San Giovanni Lupatoto.

Qui, il personale sanitario del Suem 118 ha ricevuto una chiamata d'urgenza in Via Zinelli, dove due ragazzi di 21 e 26 anni sono rimasti gravemente feriti a seguito dello scoppio di alcuni botti.

I giovani hanno riportato ustioni al viso, uno di loro ha addirittura perso l'uso della mano: entrambi sono stati portati subito all'Ospedale di Borgo Trento in codice rosso. 

Sul posto sono accorsi un'ambulanza infermieristica, un'auto medica e un'ambulanza di soccorritori, nonché i Carabinieri di Verona.

Da intercettare le "dinamiche di educazione culturale"

Ascrivo al contesto della illegalità gli incidenti legati all'utilizzo di botti - sostiene il Questore di Verona, Roberto Massucci - Siamo al di fuori del rispetto delle leggi e questo ovviamente impone una riflessione. Si tratta di materiali potenzialmente letali e quindi è chiaro che anche qui bisogna intercettare quelle che sono le dinamiche culturali e di educazione delle persone.

Trauma oculare da fuoco d'artificio per un altro cittadino

Ancora nel veronese trauma oculare per un fuoco d'artificio esploso su un sasso e rimbalzato sul volto di una persona. Non sono, dunque, bastati i sequestri, le ordinanze, i divieti per divertirsi.

In copertina immagine di archivio

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