Il messaggio di pace di fratel Conte arriva a Villafranca
Il missionario è in cammino da un anno per portare parole di pace e speranza

Il missionario è in cammino da un anno per portare parole di pace e speranza
Sopresa, questo pomeriggio, a Villafranca, quando in Corso Vittorio Emanuele è apparso un "misterioso" pellegrino con una croce di legno sulle spalle dall'aspetto molto simile a quello con cui è stato sempre rappresentato Gesù Cristo.
Ma l'uomo non era un viandante a caso, bensì fratel Biagio Conte, notissimo missionario laico palermitano che nel 1991 ha dato vita alla missione "Speranza e carità", occupandosi dei tanti bisognosi che non hanno un punto di riferimento nelle grandi metropoli di oggi: si è dedicato agli ultimi, ai senza tetto, dando speranza e creando ben due comunità.
Fratel Biagio da oltre un anno ha intrapreso un cammino di "Pace e speranza" lungo la nostra penisola, toccando quasi tutte le regioni d'Italia: gli mancano solo le ultime quattro.
Dopo la preghiera in Duomo, lo abbiamo invitato nella redazione di Villafranca Week per un lunga discussione sul senso del suo cammino ed è stato proprio lui a introdurre il discorso sul concerto più controverso dell'anno, ovvero quello di Marilyn Manson che si terrà domani sera.
"E' davvero una casualità essere finiti qui proprio il giorno prima di questo concerto che sta creando molto scompiglio. Questa croce è segno di pace e speranza e passa casualmente in un momento prezioso. Al male si risponde sempre con il bene, ma attenzione: il male non è l'uomo, il cantante; la battaglia si fa contro il male che si serve dell'uomo. Se lui arriva a strappare i testi sacri vuol dire che in lui c'è qualcosa che non va, perché deve avere rispetto delle religioni e dei popoli. Come dice il buon Dio, 'non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva'. Sto pregando per tutti i peccatori, sto pregando anche per Totò Riina affinché si converta perché rimane un figlio di Dio. E' da un po' che il male vuole metterci tutti contro tutti: colpisce le famiglie, le parrocchie, le istituzioni, la scuola".
"Chiedo ai villafranchesi - ha continuato fratel Conte - di stare vicini al nostro Papa Francesco, al vostro vescovo Giuseppe, al parroco don Fasani e agli stessi cittadini e alle istituzioni che operano per un mondo migliore"
Gli chiediamo, giunto quasi alla fine del suo viaggio, come stia questa nazione che ha percorso a passo d'uomo: "Sono ferito, non mi aspettavo un'Italia così disumanizzata, che ha perso la via: mi rattrista, sono preoccupato, ma rimane la speranza. Ognuno deve fare la propria parte, ma soprattutto non si può lasciare indietro nessuno: gli ultimi vanno aiutati. Non muri ma ponti, apriamo il cuore".
Qualcuno, nel vederlo nei pressi del Castello, aveva ipotizzato che fratel Biagio stesse pregando contro Manson, ma in realtà il missionario stava solo ammirando la nostra Fortezza: le preghiere lui le fa per qualcuno, contro nessuno.