Il nostro «ragazzo d’oro» si chiama Santacà

Alessandro è un assiduo donatore di sangue e ha dato l’ok per l’espianto post-mortem di organi e tessuti in seguito alla scomparsa di un amico 

Il nostro «ragazzo d’oro» si chiama Santacà
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Alessandro è un assiduo donatore di sangue e ha dato l’ok per l’espianto post-mortem di organi e tessuti in seguito alla scomparsa di un amico 

Donatore di sangue, iscritto all’Aido, pratica body building, ama la musica e di mestiere fa l’assicuratore.

E’ il vigasiano Alessandro Santacà, nato il 25 maggio 1985, che della donazione del sangue dice: «E' bello donare, perché non bisogna pensare solo al proprio orticello, ma capire che si può essere utili ad altre persone con un piccolo gesto».

Quando e perché ti sei iscritto all’Avis?

«Nel 2012. Ci avevo sempre pensato e poi un giorno un mio amico di allenamento era stanco e mi disse che aveva donato il sangue. Mi sono informato e subito dopo è iniziata la mia esperienza».

Cosa significa per te donare il sangue?

«Spesso facciamo cose solo per noi stessi e quando sei in salute non pensi a cosa possa servire donare il sangue. Invece ci sono determinate malattie che fanno sì che certe persone necessitino di trasfusioni frequenti. Ho capito che è bello poter essere vicino a queste persone in qualche modo, donando il sangue. Non guardiamo solo a noi stessi, pensiamo che magari un giorno un amico o un parente potrebbe averne bisogno. Donare è bello e ringrazio medici, infermieri e volontari che si prodigano per le donazioni di sangue».

Da quando sei invece iscritto all’Aido?

«Dal 2013, quando a giugno un amico fu investito mentre correva, andò in coma, non ce la fece e sua mamma decise di donarne gli organi. Da lì mi è scattato qualcosa. Quando la vita finisce che senso ha non mettere a disposizione i propri organi per altre persone che sono in lista d’attesa per avere una vita migliore?».

E poi pratichi body building con buonissimi risultati:

«Ho iniziato a 19 anni attratto dai miti di Stallone e Schwarzenegger. Con l’impegno si possono raggiungere buoni risultati, l’ho fatto in modo naturale, senza prendere porcherie, non vado oltre al multivitaminico. Quando ho deciso di gareggiare ho voluto farlo in modo naturale e pulito, ben sapendo che non tutti lo fanno. Ho voluto vedere fin dove potevo arrivare e questo grazie al mio allenatore Andrea Marchioro di Mr. Coach a Pescantina, che è anche un naturopata. Mi è subito piaciuto il suo percorso. Ho capito che l’importante non è vincere ma partecipare, perché questa disciplina ti fa stare a dieta sei giorni su sette, ma ti dona uno stile di vita sano che ti aiuta anche nel lavoro. Ho ottenuto buoni risultati come il quarto posto nel Nord Italia e il nono agli Italiani. E ora mi preparo per le gare di maggio 2018».

Infine sei anche musicista:

«Ho suonato la chitarra e cantato. E bisogna sapere che anche in questo caso, per farlo bene, serve un corretto stile di vita. Fino a marzo 2016 ero con i Triple Rock e in due anni abbiamo fatto cento date. Poi ho dovuto lasciare per dare più spazio a lavoro, famiglia, amici e sport».

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