Istituto Assistenza Anziani

Illegittimità del trasferimento della direttrice all'Ipab di Verona: esposto alla Procura

L'esposto sarà depositato dall'avvocato Andrea Pansini il giorno 31 maggio 2021 e per l'occasione si terrà un presidio dei lavoratori sotto l'edificio della Procura della Corte dei Conti a Venezia.

Illegittimità del trasferimento della direttrice all'Ipab di Verona: esposto alla Procura
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E' stato presentato l’esposto che sarà inviato alla Procura della Corte dei Conti sull’illegittimità del trasferimento della direttrice dottoressa Biondaro dalla Fondazione Don Luigi Rossi di Arcole all’Ipab Istituto Assistenza Anziani di Verona.

Illegittimità del trasferimento della direttrice

FP CGIL rappresentata da Sonia Todesco, CISL FP rappresentata da Tiziano Castioni e CSA con Nicola Cavedini, hanno presentato oggi, martedì 25 maggio 2021, attraverso una  conferenza stampa, l'esposto alla Procura della Corte dei Conti del Veneto sul trasferimento della dottoressa A. Biondaro dalla Fondazione Don Luigi Rossi di Arcole (ex IPAB) all'Istituto Assistenza Anziani di Verona. L'esposto sarà depositato dall'avvocato Andrea Pansini il giorno 31 maggio 2021 e per l'occasione si terrà un presidio dei lavoratori sotto l'edificio della Procura della Corte dei Conti a Venezia. Todesco ha esposto alcuni elementi che vengono spiegati nell'esposto:

"Il primo è la natura privatistica delle Opere Riunite Don Luigi Rossi di Arcole al momento del trasferimento della dottoressa Biondaro alle dipendenze dell’IAA di Verona. E' stato rilevato come il trasferimento della dirigente amministrativa alle dipendenze dell’IAA di Verona sia avvenuto quando era già accertata e dichiarata, dal Tribunale di Verona, la natura privatistica dell’Ente Opere Riunite Don Luigi Rossi. Quest’ultimo quindi non rientrava nel novero delle pubbliche amministrazioni e non poteva, quindi partecipare ad alcuna procedura di mobilità regolata dal D. Lgs 165/2001. Inoltre con decreto emesso il 10 luglio 2017 la Presidente del Tribunale di Verona accoglieva la domanda proposta dalle Opere Riunite Don Luigi Rossi di Arcole diretta ad accertare e dichiarare la natura giuridica privata dell’ente”.

E ha aggiunto:

"Con delibera n. 11 del 18 agosto 2017 il CdA delle Opere Riunite Don Luigi Rossi prendeva atto 'del provvedimento emesso dal Tribunale'. Con delibera n. 23 del 6.11.2017 approvava il nuovo Statuto della Fondazione 'OORR Don Luigi Rossi di Arcole'. Con delibera del 18.12.2017 il Consiglio di amministrazione nello studio del Notaio Paola Mazza approvava lo statuto della Fondazione 'Opere Riunite Don Luigi Rossi'".

Non c'erano i motivi di urgenza

Sonia Todesco ha inoltre puntualizzato che nell'esposto si spiega come:

"Dopo varia corrispondenza intercorsa nel mese di dicembre 2017 tra il Presidente dell’IAA di Verona (avv. Cappiotti) e la fondazione don Luigi Rossi in data 30 dicembre 2017 il Presidente Cappiotti emana un’Ordinanza Presidenziale n. 1/2017. Ordinanza ratificata dal CdA il 12 gennaio 2018.  L’Ordinanza Presidenziale risulta essere stata adottata in forza di quanto previsto dall’art. 13 comma 4 dello Statuto dell’Ente. A nostro parere non esistevano i motivi di urgenza a supporto dell’Ordinanza. In particolare il trasferimento 'esterno' della dottoressa Biondaro non rivestiva certamente carattere d’urgenza né tanto meno era necessario 'per garantire il funzionamento dell’ente'. Infatti la dottoressa Biondaro era già stata incaricata di ricoprire a tempo determinato la funzione di direttore Generale fino al 31 maggio 2020. E’ del tutto evidente che l’asserita urgenza di cui all’Ordinanza Presidenziale n. 1/2017 non fosse in alcun modo legata alla funzionalità dell’ente ma bensì al processo di privatizzazione che stava coinvolgendo le Opere Riunite Don Luigi Rossi e che metteva a rischio lo status di dipendente pubblico della dottoressa Biondaro, portatrice quindi di un rilevante interesse personale e privato nella vicenda".

Non era previta l'assunzione nella programmazione

Nell’esposto redatto dall’avvocato Andrea Pansini, emerge la mancata programmazione dell’assunzione della dottoressa Biondaro nel piano del fabbisogno di personale dell’IAA. A tal proposito Todesco spiega:

"Come noto le amministrazione pubbliche che non prevedono le assunzioni nel piano dei fabbisogni non possono assumere personale. Infatti nella delibera n. 38 del 12 ottobre 2017 che approvava il Piano triennale del fabbisogno 2017-2020 non c’è alcuna volontà espressa in merito alla volontà dell’IAA di ricoprire tale posto, né tantomeno, vi è alcun accenno alla provcedura che l’ente intendeva adottare per ricoprire a tempo indeterminato la posizione dirigenziale prevista. La mancanza di un posto vacante di Dirigente Amministrativo nella dotazione organica dell’IAA. Alla data di azione dei provvedimenti contestati (Ordinanza Presidenziale del 30 dicembre 2017) la dotazione organica dell’Istituto prevedeva due posti di livello dirigenziale. Uno di Segretario Direttore temporaneamente ricoperto dalla dottoressa Biondaro (e ben diverso da un posto di dirigente amministrativo) e uno di Dirigente del Settore personale (già occupato dalla dottoressa Paon). Il trasferimento quindi non era possibile alla luce della mancanza di un posto in dotazione organica di dirigente amministrativo.
E' presente anche il mancato 'accordo' tra i due enti previsto dall’art 30 comma 2 del decreto 165/2001. La condizione prevista dall’articolo citato cioè la stipula di un accordo è stata completamente omessa. Confidiamo che finalmente venga fatta chiarezza su una vicenda che da tre anni è stata oggetto di denunce inascoltate a tutti i livelli".

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