Investì il 13enne Chris Abom a Negrar di Valpolicella, Davide Begalli condannato a 5 anni e 4 mesi
La giudice Maria Cecilia Vitolla ha accolto in rito abbreviato l'istanza del Pm. Begalli è stato condannato per i fatti dello scorso 31 luglio 2023: omicidio stradale aggravato dalla fuga e omissione di soccorso
Nel corso della giornata di ieri, giovedì 9 maggio 2024, in Tribunale a Verona si è tenuto il processo, in rito abbreviato, che ha visto come imputato Davide Begalli, 40enne che la sera del 13 luglio 2023, a Negrar di Valpolicella, investì e uccise con l'auto il 13enne Chris Obeng Abom senza fermarsi a soccorrerlo. La giudice Maria Cecilia Vitolla ha accolto la richiesta del Pm, condannando Begalli a cinque anni e quattro mesi di reclusione per omicidio stradale aggravato da fuga e omissione di soccorso.
Investì e uccise Chris Abom, Begalli condannato a 5 anni e 4 mesi
Momenti di tensione in aula, tra la commozione della madre del ragazzo e il malcelato sdegno del padre. Per la morte del loro figlio, Chris Abom, Davide Begalli, 40enne di Negra di Valpolicella, è stato riconosciuto colpevole.
L'auto di Begalli ripresa da una telecamera poco dopo l'impatto:
Omicidio stradale aggravato dalla fuga e omissione di soccorso. In Tribunale a Verona il giudice ha accolto la richiesta del Pm e condannato il 40enne a 5 anni e 4 mesi di reclusione con rito abbreviato. La pena è scontata di un terzo che verrà motivata tra novanta giorni. Ora il legale di Begalli valuterà se impugnare o meno la sentenza perché, con la riforma Cartabia, la pena viene ridotta di un sesto se non si ricorre in secondo grado.
"Ritengo che sia una sentenza giusta - ha dichiarato ai microfoni della TgR Veneto Donato Bruno, avvocato della madre di Chris Abom - che è in linea con quella che è l'importanza del disvalore della condotta ed è in linea con quelle che sono le sanzioni previste dal sistema".
A Begalli, prima ai domiciliari e poi portato in carcere per non aver rispettato le prescrizioni giudiziarie, è stata anche sospesa la patente per due anni.
Le dinamiche di quel 31 luglio 2023
Il 13enne Chris Abom stava rientrando a casa a piedi da una partita di calcio, sport che alimentava da sempre i suoi sogni.
Ad un certo punto, mentre percorreva la Strada Provinciale 12 dell'Aquilio a Negrar di Valpolicella attorno alle 21.30 di quel 31 luglio 2023, il ragazzino è stato investito da un pirata della strada.
In quella macchina viaggiava l'allora 39enne Davide Begalli, che non si era fermato a prestare soccorso al giovane. Dopo l'incidente, il povero Chris era stato scoperto in un fossato a bordo strada due ore dopo. Morì il giorno successivo, in ospedale.
Quella stessa notte erano state scandagliate le numerose telecamere pubbliche e private presenti sul territorio comunale alla ricerca di un determinato modello di auto, individuato dai frammenti rinvenuti sul luogo del fatto.
Alle 9.30 del mattino successivo i Carabinieri avevano individuato la targa e, poco meno di un’ora dopo, rintracciato il conducente: Begalli.
Ulteriori accertamenti avevano poi consentito di individuare sul veicolo e su un palo della segnaletica verticale presente nel luogo dell’investimento tracce ematiche verosimilmente riferibili alla vittima.
"Se soccorso tempestivamente si sarebbe potuto salvare"
Il 39enne, davanti al Gip Carola Musio, non aveva risposto alle domande, ma aveva ribadito di non essersi reso conto di aver investito una persona.
Il malvivente aveva, infatti, spiegato di essersi fermato a controllare due volte: la prima subito dopo l'impatto, causato, a detta sua, da un momento di disattenzione e cioè lo sguardo abbassato per cambiare stazione radio.
Il secondo controllo, invece, è avvenuto di ritorno a casa. In nessuna delle due occasioni, sceso dall'auto, si è accorto di nulla e pensava di aver colpito un segnale stradale.
Il rammarico di molti nelle dichiarazioni dei medici di Chris: si sarebbe potuto salvare, se solo fosse stato soccorso immediatamente e non lasciato morire a bordo strada.
La spedizione punitiva
Nell'agosto 2023, l'abitazione dove Davide Begalli stava scontando i domiciliari (di proprietà della compagna), venne anche presa d'assalto da una trentina di persone incappucciate che urlavano a Begalli di uscire: "Vieni fuori che ti ammazziamo!", mentre si scagliavano contro la porta, lanciando addirittura dei sassi.
Nel video compaiono tre uomini incappucciati che prendono a calci la porta:
L'abitazione del 39enne sarebbe stata poi posta sotto protezione.