Investito dalla moglie, è morto Luigi Aldighieri

Si è spento dopo sette giorni di agonia

Investito dalla moglie, è morto Luigi Aldighieri
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Si è spento dopo sette giorni di agonia

Si è spento nella giornata di oggi Luigi Aldighieri, il 60enne di Mozzecane che martedì 5 settembre, attorno alle 13, è stato investito dall'auto della moglie mentre quest'ultima stava percorrendo lo scivolo di accesso al garage dell'abitazione di via Bonizzato.

Aldighieri era ricoverato all’ospedale Borgo Trento, nel reparto di Anestesia e rianimazione «A» diretto dal dottor Paolo Zanatta. La prognosi era sempre rimasta riservata. 

Da una prima ricostruzione l’uomo stava «controllando» dei lavori di manutenzione in un pozzetto condominiale in cui passano i tubi dell’acqua. Nei giorni precedenti, a causa delle forti precipitazioni, alcune caditoie si erano otturate, causando diversi allagamenti nella zona da tempo soggetta a questo tipo di problema. Aldighieri, secondo la ricostruzione della Polizia locale, si trovava per metà all’interno del pozzetto, quando l’auto condotta dalla moglie, per cause ancora al vaglio di chi indaga, lo ha travolto.

L’uomo era molto conosciuto a Mozzecane, essendo stato il titolare della friggitoria «Il pesciolino d’oro» in via Brenzoni. Sul posto immediato l’intervento dell’elicottero del 118, dell’ambulanza e dei Vigili del fuoco, giunti sul posto con otto unità e un mezzo gru. Il 60enne era stato trasportato in elisoccorso all’ospedale di Borgo Trento in gravi condizioni. Tutto il quartiere è sotto shock, lacerato dalle urla della moglie che quando si è accorta di quello che era accaduto ha chiesto aiuto a gran voce.

In questi giorni anche il sindaco del paese, Thomas Piccinini, si era recato più volte nell’abitazione della famiglia Aldighieri per portare la sua vicinanza alla donna e alla figlia: esattamente dieci anni fa il dolore li aveva già travolti con la perdita del figlio 15enne, morto in un incidente stradale.

Le indagini ora prenderanno nuovamente vita dopo la stasi in attesa della prognosi: la Polizia locale, come da prassi aveva inviato al magistrato di turno, Francesco Rombaldoni, il primo rapporto con la descrizione delle evidenze, integrato subito dopo con altri rilievi, foto e misure reperite la mattina successiva al fatto.

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