#IoApro1501 The Day After, le prime reazioni dopo la protesta dei ristoratori
C'è chi ha semplicemente ringraziato i clienti, e chi, invece, ha voluto chiarire il senso dell'iniziativa con un eloquente striscione.
Il giorno dopo la protesta dei ristoratori aderenti all'iniziativa nazionale #IoApro1501, si fa un po' il punto della situazione anche nel veronese.
#IoApro1501, il giorno dopo
L'iniziativa nazionale #IoApro1501 non ha raccolto i risultati sperati dai ristoratori. Questo è un dato oggettivo. Come però è oggettivo anche un altro aspetto: in tutto lo Stivale la voce dei ristoratori, anche espressa in forme diverse da quelle configurate nella riapertura in barba ai Dpcm, in questi giorni si è fatta sentire.
Simbolico, infatti, il gesto compiuto dalla titolare di un'attività nel vicentino, che ha realizzato per l'occasione un menù goliardico ispirato al periodo storico determinato dalla pandemia e dalle scelte del Governo per mitigare la curva dei contagi.
Resta, però, un aspetto da precisare a onor del vero: nonostante in tanti, inizialmente, avessero "verbalmente" aderito all'iniziativa #IoApro1501, alla fine quelli che hanno davvero tenuto aperto sono stati pochi. Ma ce ne sono stati. E in tutta Italia.
A Torino, per esempio, vi abbiamo raccontato in presa diretta la serata andata in scena in un ristorante in centro. Ma anche in Veneto c'è chi ha deciso di tenere fede alla parola data.
E' il caso, per esempio, dei veronesi di La Cucina di Cristina: fuori dal locale, infatti, il giorno dopo la manifestazione nazionale, è spuntato uno striscione che espone, nero su bianco, l'intento alla base della protesta.
"Ogni lavoro è indispensabile per chi di quel lavoro vive". Un segno di riconoscenza, poi, nei confronti di chi si è presentato all'interno dell'esercizio commerciale, è arrivato anche dai titolari di un altro locale, il V76caffe, che ha semplicemente scritto un post su Facebook: "Grazie a tutti".
Per avere, infine, un quadro generale della situazione occorre, comunque, appoggiarsi ai numeri. I dati, infatti, sono gli unici indicatori in grado di fornire uno spaccato quanto più realistico della situazione, al di là delle prese di posizione o delle proteste, da un lato, e delle misure di contenimento della pandemia dall'altro.