Una brutta storia

La fanno ubriacare e poi la violentano in gruppo: condannati 5 calciatori della Virtus

Secondo loro la giovane vittima, una studentessa universitaria, sarebbe stata lucida e consenziente...

La fanno ubriacare e poi la violentano in gruppo: condannati 5 calciatori della Virtus
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Prima l'avrebbero invitata a un gioco alcolico. Poi, dopo averla fatta bere fino a perdere lucidità, avrebbero abusato di lei. In gruppo. In quattro l'avrebbero violentata, il quinto, invece, avrebbe ripreso tutto con il cellulare. Cinque calciatori della Virtus Verona sono stati ritenuti responsabili e condannati a sei anni di reclusione per violenza di gruppo. Loro però si definiscono "innocenti". Secondo loro, infatti, la giovane vittima, una studentessa universitaria, sarebbe stata lucida e consenziente.

La fanno ubriacare e poi la violentano in gruppo

La vicenda drammatica risale alla metà di gennaio del 2020. E da quel momento, da quando cioè la storia è finita a carte bollate, i giocatori che allora militavano in serie C si sono sempre difesi proclamandosi innocenti. Ma la gup, lunedì, ha tracciato una vicenda differente. E li ha condannati. Sei anni, dunque, per Edoardo Merci, 23enne veronese, Gianni Manfrin 29 anni di Este, Stefano Casarotto, 26enne di Dolo, Guido Santiago Visentin, 23enne argentino e Daniel Onescu, 29enne romeno. Tutto era successo al termine di un 3 a 3 tra la Virtus e il Cesena. La giovane aveva ricevuto un invito sui social da parte di un amico dell'università. Poi la situazione era sfuggita di mano. Fino all'esito drammatico.

5 calciatori condannati, ma loro si definiscono "innocenti"

Da un lato, dunque, c'è la versione della ragazza. Avrebbe bevuto diverse birre e del gin. Poi sarebbe iniziata la violenza che lei, la vittima, avrebbe tentato di fermare chiedendo più volte ai ragazzi di smetterla. Dall'altro lato c'è il racconto dei calciatori, che si posiziona esattamente all'opposto: per loro si sarebbe trattato di una piacevole serata tra amici, con la giovane che avrebbe deciso di partecipare ai rapporti sessuali in modo consenziente senza alcun abuso o violenza, una circostanza, questa, poi accertata anche al Pronto soccorso.

Ora, dunque, attraverso i loro legali, i giocatori di calcio hanno annunciato un ricorso in appello dopo aver esaminato il verdetto. Verdetto che sarà depositato tra due mesi. A dar ragione di tale decisione della difesa degli sportivi ci sarebbero anche le immagini registrate dai cellulari, nelle quali non si osserverebbe alcun segnale di dissenso esplicito da parte della studentessa universitaria.

Il colpo di scena: la vittima ritira la querela

L'ultimo colpo di scena di una vicenda ancora da seguire nei suoi sviluppi, è arrivato proprio lunedì. La giovane non era presente in aula e alla vigilia del processo ha ritirato la querela e revocato la costituzione a parte civile dopo essere stata risarcita dagli imputati. Un gesto che, in virtù dell'azione a favore della vittima, è valsa l'attenuante ai giovani calciatori.

A questa va aggiunta lo sconto di un terzo di pena previsto dal rito abbreviato. Nonostante queste misure però i giovani sono stati tutti condannati a sei anni oltre all'interdizione dai pubblici uffici. Per Visentin la situazione è ancora più pesante: tra circa cinque mesi andrà nuovamente a processo per un'altra presunta violenza di gruppo avvenuta solo sette mesi dopo la prima, in una villa nel mese di agosto sempre del 2020.

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