La Grande Punto di Turetta è arrivata in Italia: cosa potrebbero svelare le analisi
Il Ris cercherà soprattutto di studiare le tracce ematiche rimaste sulle superfici e il tessuto dell’auto, per capire se qui sia avvenuta la parte fatale dell'agguato
Il dramma del femminicidio di Giulia Cecchettin presenta ancora dei punti oscuri, soprattutto per ciò che concerne la dinamica della morte della giovane, uccisa dal suo ex Filippo Turetta.
Ieri, 15 dicembre 2023, è arrivata in Italia la Fiat grande Punto nera del reo confesso, l'auto della fuga dopo l'omicidio. Ecco cosa potrebbe svelare la vettura.
Arrivata in Italia l'auto di Turetta: cosa potrà svelare
E' arrivata dalla Germania, portata dai Carabinieri direttamente nei laboratori dei Ris di Parma, la macchina di Turetta. Lì inizieranno poi le analisi scientifiche sulle tracce e sugli oggetti rinvenuti nell'auto. La vettura, sulla quale si è consumato parte dell'assassinio di Giulia Cecchettin, era stata fermata il 18 novembre sull'autostrada A9, vicino Lipsia. Turetta era finito in arresto, inseguito da un mandato di cattura europeo. L’auto era da allora sotto custodia giudiziaria della polizia tedesca, “congelata” in un deposito a pochi chilometri dalla cittadina della Bassa Sassonia.
Da quanto era filtrato, la polizia tedesca aveva fatto solo una ricognizione superficiale del veicolo, non riscontrando segni di incidente. Nell'abitacolo c'erano il marsupio di Turetta, un paio di guanti, un coltello con una lama di 12 centimetri una scheda telefonica prepagata, un paio scarpe macchiate, e un cellulare, non si sa ancora se di Giulia o del suo assassino. Durante la fuga di mille chilometri, tra Italia, Austria e Germania, durata sette giorni, il 22enne avrebbe dormito sempre dentro la Punto.
Le tracce di sangue
Ma il Ris cercherà soprattutto di studiare le tracce ematiche rimaste sulle superfici e il tessuto dell’auto, per capire se qui sia avvenuta la parte fatale dell'agguato, con la coltellata alla base del collo che ha causato il decesso di Giulia, o se la ragazza vi sia stata caricata ormai morente, dopo le ferite subite durante l'aggressione nell'area industriale di Fossò (Venezia), la notte dell'11 novembre. L’esame che verrà eseguito, la “bloodstain pattern analysis”, riguarda la disposizione e la direzione del sangue nell’abitacolo.
Turetta è detenuto dal 25 novembre nella casa di reclusione di Verona, con le accuse di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Viene reso noto che "sta bene" e trascorre le sue giornate nella sesta sezione del carcere, quella dell'infermeria.