La pescatora del lago: Rosella Orlandi

Ha iniziato quando era una bambina, seguendo il padre. A 14 anni la prima licenza con la quale pesca ancora.

La pescatora del lago: Rosella Orlandi
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La pescatora del lago: Rosella Orlandi. Ha iniziato quando era una bambina, seguendo il padre. A 14 anni la prima licenza con la quale pesca ancora.

Acqua, pesci, sofferenza e tanto impegno

«Sono diventata vecchia in barca, ho conosciuto l’acqua, il mio pezzo di lago». Così Rosella Orlandi, la pescatora di Peschiera del Garda, riassume la sua vita. 

Nata il 24 febbraio del '45, figlia di Gino, un pescatore locale ha raccontato la sua storia, tra acqua e pesci, amore, sofferenza e tanto impegno. Rosella ha iniziato a intrecciare le reti da pesca che era ancora una bambina e, superato l'esame di quinta elementare, si è dedicata alla pesca. La pescatora del lago: Rosella Orlandi. Ha iniziato quando era una bambina, seguendo il padre. A 14 anni la prima licenza con la quale pesca ancora.

La dedizione al lavoro

La licenza di pesca si poteva prendere a 14 anni. Rosella seguiva e osservava il papà Gino, che le ripeteva sempre: «Rosella, guarda i segni», che sono i punti di riferimento personali dei pescatori.

«In quegli anni ti sposavi e facevi la casalinga, mio papà, invece mi spingeva a imparare questo lavoro. Mia mamma non era contenta, sarebbe stato più semplice piegare il metallo che lei. Mi spegneva la luce nella stanza mentre incrociavo le reti».

L'amore e il dolore

Nonostante il suo sorriso, non sempre la vita è stata clemente. A 21 anni ha incontrato l'amore, Angelo Barusolo, un muratore del paese, un paio di anni dopo si sono sposati e solo dopo 80 giorni di matrimonio, la sera di Natale, a causa di un incidente, Angelo si è spento. 

Rosella è stata in coma tre giorni e al risveglio le comunicarono che sarebbe diventata madre. «Io mi sono trovata in un precipizio più grande delle mie forze, ma quando una bambina ti si attacca alla gonna, devi andare avanti». E così ha fatto, ha lavorato duramente, con costanza e passione. Ha cresciuto la sua bambina Angela, che oggi è un'insegnante e le ha dato dei nipoti che Rosella adora e menziona spesso nei suoi discorsi. 

Poi arrivò Carlo

C'è stato un altro amore nella vita di Rosella, un collega e amico, Carlo Salandini. Dopo dodici anni dalla perdita di Angelo, Rosella e Carlo si sono sposati. Hanno lavorato insieme, uscivano in barca insieme a Ciappi, il loro cagnolino. Uscivano anche di notte sul lago, pescavano e si amavano. Carlo adorava Angela, «non la vedeva tutta - commenta l'amico Rolando Righetti- quando ci incontravamo al bar, parlava sempre di lei».

La pescatora del lago: Rosella Orlandi. Ha iniziato quando era una bambina, seguendo il padre. A 14 anni la prima licenza con la quale pesca ancora.

Sono stati otto anni felici, spensierati e di lavoro, ma durante una delle loro uscite in barca. Nel 1988, Carlo si è sentito male, un infarto ha messo alla prova nuovamente Rosella, che allora decise di rimanere sola. Da quasi 30 anni, Rosella esce in barca da sola, pesca, ora più per passione che per lavoro, perché è in pensione, ma lei ribatte simpaticamente più volte: «Finchè ho una licenza, non sono disoccupata» e va avanti senza timore, perché lei stessa sostiene che non bisogna immobilizzarsi nella paura, bisogna guardare avanti, sempre.

Il legame con l'acqua

Un legame fortissimo quello raccontato da questa donna, un richiamo all'acqua, al suo lago, ai pesci. Questa grande passione e la fama acquisita in zona, ha attirato, nel 2015, l'interesse del presidio slow food (associazione internazionale no profit impegnata a ridare valore al cibo, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali). Venne invitata a preparare il suo pesce al Palazzo delle acque, a Venezia, in occasione di un evento pre-expo, dove, ricorda Rosella, ha lavorato con gente molto valida. Con schiettezza si esprime in merito all'evento, poiché le si avvicinò uno degli organizzatori e le chiese che ricompensa volesse per il suo operato, lei chiese solamente un fiore da portare in chiesa e ciò che l'ha lasciata basita è che, a distanza di anni, quel fiore lo sta ancora aspettando.

La pescatora del lago: Rosella Orlandi. Ha iniziato quando era una bambina, seguendo il padre. A 14 anni la prima licenza con la quale pesca ancora.

Rosella non si tira indietro, se viene chiamata per cucinare il pesce, si accorda e felicemente lo prepara, è molto conosciuta, a noi è capitato di incontrarla anche alla festa della frazione di Sega di Cavaion Veronese. Alla festa del Patrono di San Martino, lei e gli Amici del Gondolin si organizzano per preparare molti chili di pesce del lago e per venderlo.

Elogiata anche dall'amministrazione comunale passata e odierna è stata soprannominata «Dea del lago», per la sua attività ritenuta straordinaria e per una vita sempre a contatto con le acque del lago, dall'alba al tramonto. Rosella ha contribuito alla storia contemporanea di questo paese, esorta le persone ad essere buone, a perseguire la fede, la speranza e la forza dell'amore, perché lei ritiene che solo queste ci salvano veramente. Quando le chiediamo come descriverebbe la sua vita, Rosella, senza pensarci, risponde: «Da quando sono andata in pensione, i pesci più belli li mangio con gli amici».

 

Adele Oriana Orlando

da Gardaweek di venerdì 28 ottobre 2016

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