21 vittime e 15 feriti

La strage di Mestre ricorda il bus ungherese andato a fuoco 6 anni fa a San Martino nel quale morirono 17 ragazzi

La tragedia di Mestre non può che riportare alla mente la strage del 20 gennaio 2017, dove 17 studenti di Budapest persero la vita in un incidente sulla A4

La strage di Mestre ricorda il bus ungherese andato a fuoco 6 anni fa a San Martino nel quale morirono 17 ragazzi
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Martedì scorso, 3 ottobre 2023, un bus pieno di turisti è precipitato dalla rampa cavalcavia della Vempa a Mestre, finendo vicino ai binari dopo un volo di una decina di metri. Poi il mezzo elettrico è stato divorato dalle fiamme per ragioni ancora sconosciute.

Bus precipitato a Mestre: 21 vittime e 15 feriti

Una vera e propria tragedia quella che si è consumata a Mestre pochi giorni fa, quando un bus è precipitato dal cavalcavia della Vempa. U

Un bilancio pesantissimo: 21 morti, tra i quali un bambino e una ragazzina. Tra le vittime identificate ci sono 5 cittadini ucraini, un tedesco, un croato, un francese, una coppia di neosposi croati in viaggio di nozze e l’unica vittima italiana, l’autista trevigiano Alberto Rizzotto.

15, invece, i feriti, due sono bambini, due adolescenti e altri cinque sono in gravissime condizioni. Alcuni dei feriti sono ancora in fase di identificazione, le salme, invece, sono state portate in obitorio a Mestre.

Al vaglio delle autorità le cause dell'incidente. L’ipotesi principale, al momento, è che il conducente del bus, il trevigiano Alberto Rizzotto possa aver accusato un grave malore, dirigendo così il veicolo fuori dalla carreggiata, finendo poi per sfondare il guardrail.

6 anni fa a Verona Est la strage del bus ungherese

La tragedia di Mestre non può che ricordare l'incidente avvenuto 6 anni fa sull'autostrada A4, all'altezza di San Martino Buon Albergo, poco distante da Verona Est.

Era il 20 gennaio 2017, nella notte un pullman carico di studenti ungheresi ha preso fuoco dopo lo schianto. A bordo vi erano ragazzi di nazionalità ungherese di età compresa tra i 14 e i 18 anni che stavano tornando da un viaggio in Francia.

16 le vittime che sono morte bruciate quella notte, 11 studenti di un liceo classico di Budapest e 5 adulti, tra cui 4 accompagnatori e il secondo autista. 4 i feriti gravi. Uno di loro è morto qualche mese dopo a causa delle ferite riportate.

Due anni dopo, nel 2019, è morto anche il professore eroe che quella notte ha aiutato decine di studenti a fuggire dalle fiamme, non riuscendo però a salvare i suoi due figli.

L'incidente

Il pullman, proveniente dalla Francia, era diretto verso l'Ungheria e si trovava solo in transito in Italia. Poi, verso mezzanotte, l'autista avrebbe perso il controllo del mezzo, per un colpo di sonno, e un urto contro un pilone ha sbalzato fuori una parte degli occupanti mentre altri sono rimasti stati bloccati all'interno del mezzo mentre andava a fuoco.

Condannato l'autista: soffriva della malattia del sonno

L'incidente sarebbe stato causato dall'autista del pullman, affetto dalla malattia del sonno, la sindrome delle apnee ostruttive. Al processo in rito abbreviato, l'autista, Janos Varga, è stato condannato a 12 anni di reclusione ed inibizione perpetua del diritto alla guida in Italia.

Pena poi dimezzata in appello, per soli 6 anni.

Rinvio a giudizio anche per altre 5 persone con l’accusa di omicidio stradale: Alberto Brentegani (responsabile di quel tratto della autostrada A4 Brescia-Padova), Luigi Da Rios (capo dell'ufficio tecnico e progettista dei lavori di sistemazione dello spartitraffico centrale e delle barriere, risalenti al 1992), Michele De Giesi, Maria Pia Guli ed Enzo Samarelli. 

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