Laboratorio tessile degli orrori: impiegati "schiavi", titolari coi macchinoni
Lavoravano giorno e notte. Senza sosta. Un'area del capannone era un "dormitorio" di fortuna e in un'altra zona cucinavano in condizioni igieniche drammatiche
Nei giorni scorsi i Finanzieri del Comando Provinciale di Verona, nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio, hanno sequestrato un laboratorio tessile operante nella zona industriale di San Giovanni Lupatoto.
Laboratorio tessile degli orrori: impiegati "schiavi", titolari coi macchinoni
Più in particolare le Fiamme Gialle del Gruppo di Verona avevano notato, in orari serali e notturni, diversi operai intenti alla cucitura e stiratura di capi di abbigliamento all’interno del capannone. Insospettiti per gli insoliti turni di lavoro, i militari decidevano così di approfondire il controllo in sinergia con l’azienda ULSS 9 Scaligera - Servizio Igiene e Sanità Pubblica e Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro.
I Finanzieri accedendo nei locali hanno accertato l’esistenza di un laboratorio per la realizzazione di capi di abbigliamento, con numerose postazioni per la cucitura e la stiratura. Qui i funzionari dello SPISAL hanno constatato diverse e gravi violazioni alle norme in materia di sicurezza e igiene sul luogo di lavoro rilevando condizioni lavorative e alloggiative dei dipendenti palesemente indecorose e degradanti. Infatti, una porzione dello stabile era stata adibita a dormitori per gli operai e un locale, in pessime condizioni igienico – sanitarie, era stato destinato a luogo dove preparare i pasti.
Le Fiamme Gialle hanno rinvenuto negli stessi locali vini pregiati e capi di abbigliamento recanti note griffe, individuando nelle adiacenze del capannone costose autovetture riconducibili ai titolari di fatto e di diritto della ditta individuale cui i Finanzieri, attraverso le informazioni acquisite dai lavoratori e grazie ai riscontri documentali e fotografici effettuati, sono riusciti a risalire. Gli stessi sono stati quindi denunciati per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” (articolo 603 bis del codice penale). I locali commerciali sono stati sottoposti a sequestro.
Si precisa che il provvedimento cautelare reale interviene nell’attuale fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio. La responsabilità penale degli indagati sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile. Nei confronti degli stessi vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’art. 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.
L’attività svolta testimonia, ancora una volta, come sia determinante il dispositivo che quotidianamente la Guardia di Finanza attua per il contrasto al lavoro nero e irregolare e a tutela degli stessi lavoratori, in questa occasione costretti a svolgere la propria attività in situazioni di sfruttamento e totale degrado.