Le nuove norme del telefono in auto

Facciamo subito chiarezza: il telefonino alla guida non si può utilizzare, pena sospensione immediata della patente da 1 a 3 mesi e decurtazione di 5 punti

Le nuove norme del telefono in auto
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Facciamo subito chiarezza: il telefonino alla guida non si può utilizzare, pena sospensione immediata della patente da 1 a 3 mesi e decurtazione di 5 punti

Facciamo subito chiarezza: il telefonino alla guida non si può utilizzare, pena sospensione immediata della patente da 1 a 3 mesi e decurtazione di 5 punti (per i recidivi sospensione da 2 a sei mesi e decurtazione di 10 punti). In più sanzione che va da 322 euro a 1294 euro (da 644 a 2588 per i recidivi). Questa è la modifica definitiva e approvata dalla Commissione dei Trasporti della Camera dei Deputati, che è intervenuta sull’articolo 173 del Codice Della Strada, che prevedeva sanzioni ben più basse (da 80 a 323 euro) e la sospensione della patente solo per i recidivi. Insomma, dopo le polemiche suscitate da una precedente proposta di modifica dell’Articolo 173, sempre nei giorni scorsi (che non avrebbe dovuto prevedere la sospensione immediata della patente, ma solo un raddoppio del periodo di sospensione per i recidivi) e dopo un appello della Polizia Stradale a difesa di una linea più severa, la Commissione dei Trasporti ha definitivamente optato per la linea dura, tra la soddisfazione e l’approvazione generale.

E il vivavoce? E i comandi vocali? A questo punto vengono spontanee le eterne domande da un milione di dollari: e gli auricolari? E i comandi vocali? E SiRi? E il vivavoce? E i messaggi? E ai semafori? A tal proposito l’articolo 173 di norma prevede l’utilizzo di «apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani)». Quindi ok il vivavoce e ok gli auricolari su un solo orecchio, e ok anche a SiRi e ad altri tipi di comando vocale di avviamento chiamata, purché la conversazione avvenga con entrambe le mani libere. Le soste ai semafori non costituiscono in alcun modo un’eccezione, e le stesse sanzioni sono previste anche per chi è fermo al rosso. Anche le risposte a messaggi, a Whatsapp, oltre che consultazioni di pagine Web e via dicendo sono ovviamente sanzionabili con le stesse modalità.

Contro la tecnologia che distrae. In generale gli emendamenti proposti da Michele Meta, presidente PD della Commissione dei Trasporti, sono a favore delle nuove tecnologie che dovrebbero poter aumentare la sicurezza sulle strade e non essere fonte di distrazione. Meta ha infatti dichiarato: «L’innovazione tecnologica deve essere sempre uno strumento per migliorare la sicurezza in automobile, come dimostrano le norme, anch’esse contenute nella legge in esame, sull’obbligo di dispositivi antiabbandono dei bambini. Quando invece le tecnologie diventano un fattore di distrazione, come testimoniano gli studi recenti sulle cause degli incidenti stradali, bisogna avere il coraggio di rispondere con una norma choc come questa».

I numeri delle vittime della strada. Una legge che affronta dunque una questione di cruciale importanza: il cellulare è allo stesso tempo il vizio più comune degli italiani alla guida e la principale causa di incidenti. L’obiettivo dichiarato della IX Commissione della Camera, appunto quella dei trasporti, è raggiungere entro il 2050 la «quota zero», ossia contrastare le cattive abitudini degli italiani alla guida fino ad azzerare le vittime della strada. Per la cronaca, il primo semestre del 2017 è il periodo peggiore dal 2001 da questo punto di vista, con più di 800 morti dal 1 gennaio al 16 luglio, proprio mentre le multe per l’utilizzo di cellulari alla guida sono in aumento del 20 per cento rispetto all’ultimo semestre del 2016. La legge insomma è passata, è stata approvata e si tratta solo di aspettare i tempi tecnici di promulgazione ufficiale.

I minori abbandonati e i ciclisti. La modifica di legge proposta da Meta comprende anche normative legate ai dispositivi contro l’abbandono dei minori e al sorpasso dei ciclisti, ed è direttamente consultabile sul sito della Camera dei Deputati, nella sezione concernente alla IX Commissione. Un’abitudine tanto dura a morire quanto pericolosa per la sicurezza degli automobilisti quanto degli altri utenti della strada: si spera che una maggiore severità possa essere un deterrente sufficiente a debellare un vizio che, in buona fede, appartiene alla maggior parte di noi.

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