Legnago saluta il suo "angelo buono"

Una chiesa gremita e commossa ha dato l'addio a Claudio Marconi.

Legnago saluta il suo "angelo buono"
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Legnago saluta il suo "angelo buono".

L'ultimo saluto della comunità a Claudio Marconi

"Angelo buono", con queste parole frate Tonino Pedrina ha definito Claudio Marconi nel suo saluto. Un uomo sempre al fianco degli ultimi, dalla parte degli emarginati e degli ultimi. Che si è speso per la sua comunità donando il suo tempo e le sue competenze. Con Claudio Marconi fra Tonino ha condiviso il sogno di creare Corte Samuele, il centro di aggregazione giovanile a San Pietro rimasto poi solo un ricordo. Ma il compianto ex vicesindaco ha legato il suo nome a tanti altri progetti vincenti facendo nascere, tra le altre, la comunità terapeutica diurna "L'Argine" di Vigo per il recupero delle persone con dipendenze patologiche legate all'uso di droghe, alcol, e gioco d'azzardo.

"E' dura sapere che dovremo proseguire senza di lui - hanno testimoniato le "sue" educatrici Claudia, Elena, Paola, Martina, Donata, Chiara e Camelia - ma sappiamo anche che i suoi insegnamenti non ci lasceranno mai".

La vicinanza del mondo politico

A dare l'ultimo saluto a Claudio Marconi anche molti volti della politica locale: compagni di partito ma anche avversari. In prima fila il sindaco di Legnago Graziano Lorenzetti con buona parte della sua nuova giunta, il presidente del consiglio Paolo Longhi e l'ex sindaco Roberto Rettondini. Nutrita la delegazione del Partito Democratico con l'ex sindaco Silvio Gandini, il segretario della sezione legnaghese Gianfranco Falduto, i consiglieri comunali Diego Porfido e Stella Bonini e l'ex presidente del consiglio comunale Giovanni Mascolo. A rappresentare il Pd Provinciale Maurizio Facincani che ha ricordato commosso il compagno di partito. "Claudio mancherà a molti, perdendo lui perdo un pezzo di me, di quello che sono, di come intendo la politica, di come la vivo. Al tempo stesso trovo un nuovo motivo per continuare nel mio impegno con maggior vigore, per onorare la sua memoria senza smettere di concretizzare le cose che abbiamo condiviso. Claudio è stato un esempio.  Lo è stato in politica, come amministratore comunale, nel lavoro, nella vita di tutti i giorni.Non eravamo sempre d'accordo ma dopo il confronto, ogni volta trovavamo motivi per reincontrarci e riprendere a camminare insieme. Questa è la bella politica. Grazie Claudio per la tua amicizia".

Nelle prime fila anche tante fasce tricolori, dal presidente della Provincia Manuel Scalzotto, ai tanti sindaci del territorio, di ogni estrazione politica, che non hanno voluto mancare all'ultimo saluto ad un politico tanto stimato da tutti.

Il saluto della moglie e delle figlie

Le esequie si sono chiuse con i ringraziamenti della moglie Luigina e delle figlie Elisa e Leda a tutti i presenti. La moglie ha ricordato gli ultimi mesi di "intima sofferenza" che hanno segnato la vita del marito. Una sofferenza vissuta con estrema dignità continuando a lavorare. "Claudio amava quello che faceva - ha ricordato - e finché ha potuto ha continuato ad occuparsi dei suoi ragazzi. Poi un giorno di luglio mi ha chiamato, non ce l'ha più fatta, era troppo stanco". Sono seguiti mesi di sofferenza, nei quali Claudio ha lottato non perdendo mai la speranza.

L'ultimo saluto è stato poi affidato alle ultime parole che Claudio ha lasciato a tutti noi, il suo testamento spirituale.

"Quando un pensiero di me vi sfiora, ricordatemi per come mi avete conosciuto;
ricordatemi per il sorriso che vi ho rivolto, per le parole che ho pronunciato;
ricordatemi per il mio modo di fare e per i valori in cui ho creduto, sempre.
Ricordatevi di me, per come sono stato.
La malattia che mi ha portato via anzitempo è stata una piccola parte della mia vita, l’ultima e la più difficile da affrontare perché ha vinto lei, nonostante la forza con la quale l’ho combattuta e la speranza mai sopita; ha vinto lei e mi ha allontanato da questo mondo che ho amato e da chi è caro al mio cuore. Ha vinto lei ma non si è portata via tutto di me, non ha cancellato i legami, gli affetti, i pensieri che ho condiviso. Li lascio in custodia alle persone con le quali ho percorso tratti di strada, lunghi o brevi non importa. La mia assenza non lascia il vuoto.
La morte è, infine, il prezzo per la vita piena che ho vissuto".

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