Misura definitiva

Lenze Italia chiude lo stabilimento di Isola Rizza. Fiom Cgil: “Decisione inaccettabile, ignorate le soluzioni proposte”

Il sindacato veronese proclama lo stato di agitazione permanente e chiede un tavolo di crisi con Regione e Ministero

Lenze Italia chiude lo stabilimento di Isola Rizza. Fiom Cgil: “Decisione inaccettabile, ignorate le soluzioni proposte”

È arrivata la conferma ufficiale: Lenze Italia chiuderà definitivamente lo stabilimento di Isola Rizza, in provincia di Verona. Una decisione che, secondo la Fiom Cgil di Verona, rappresenta un atto “unilaterale e inaccettabile“, capace di cancellare anni di lavoro, competenze e professionalità, scaricando sui dipendenti e sul territorio “il peso di scelte aziendali miopi e guidate solo da logiche finanziarie”.

Lenze in Via Broggio, 311 su Google Maps

Il sindacato sottolinea come, nel corso del confronto con l’azienda, siano state presentate diverse proposte per salvaguardare l’attività produttiva o riconvertirla in chiave sostenibile. Tuttavia, la direzione avrebbe scelto “la strada più breve e dolorosa: la delocalizzazione e la cessazione completa dell’attività veronese“.

“Serve un tavolo di crisi immediato”

Le ipotesi alternative messe sul tavolo, dalla valorizzazione del know-how dei lavoratori alla creazione di un polo logistico-tecnologico ad alta specializzazione, sono state, secondo la Fiom, “ignorate o rifiutate con motivazioni pretestuose“.

Paolo Olivati della Fiom Cgil veronese ha dichiarato:

“Ancora una volta la logica del massimo profitto ha prevalso sulla responsabilità sociale d’impresa e sul valore delle persone”

Annunciando così la proclamazione dello stato di agitazione permanente.

Il sindacato chiede l’apertura immediata di un tavolo di crisi istituzionale, con il coinvolgimento della Regione Veneto e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per garantire la tutela dei posti di lavoro e la copertura di adeguati ammortizzatori sociali.

“La nostra lotta continua non lasceremo che i lavoratori di Lenze Italia vengano trattati come un semplice costo da eliminare. Chiediamo un serio percorso di ricollocazione e riqualificazione professionale finanziato interamente dal gruppo.”

Aggiunge Olivati.