Lettera sindaci veronesi a Conte e Zaia: "Sì alla riapertura ma servono più garanzie sulla sicurezza sanitaria"
I 24 sindaci firmatari hanno lanciato un appello affinché l'auspicata riapertura delle attività economiche sia accompagnata da un efficace ed effettivo sistema di tutela sanitaria.
Oltre venti sindaci dei Comuni della provincia di Verona hanno preso carta e penna e hanno scritto al Presidente del Consiglio e al Governatore del Veneto.
E' stata inviata questa mattina
La missiva, che era stata diffusa nei giorni scorsi tra gli amministratori attraverso i canali della Provincia, è stata inviata questa mattina direttamente dagli uffici di via delle Franceschine. I sottoscrittori sono i sindaci di Belfiore, Bevilacqua, Brentino Belluno, Bovolone, Bussolengo, Buttapietra, Caldiero, Costermano, Dolcè, Fumane, Garda, Illasi, Lavagno, Malcesine, Marano, Negrar, Nogarole Rocca, Palù, Peschiera del Garda, San Bonifacio, Sommacampagna, Terrazzo, Trevenzuolo e Villa Bartolomea. I 24 sindaci firmatari, di diverse appartenenze politiche e civici, hanno lanciato un appello affinché l'auspicata riapertura delle attività economiche sia accompagnata da un efficace ed effettivo sistema di tutela sanitaria.
E' bene pensare ai numeri
Alessio Albertini, Consigliere della Provincia di Verona, ha spiegato:
"Per quanto emerso finora, evidenziano i sindaci, specialmente nella provincia di Verona si sono registrate diverse criticità sotto l'aspetto sanitario, esposte diffusamente nella lettera. Si pensi ai numeri di contagiati e dei decessi, quasi doppi rispetto ad altre province venete, oppure all'elevato numero di contagi e decessi nelle case di riposo veronesi, così come all'incertezza attorno al numero di tamponi effettivamente eseguiti ed eseguibili nella nostra provincia. Su quest'ultimo aspetto, nella lettera sono stati riportati i numeri riferiti dai consiglieri regionali, che hanno ricevuto sul punto soltanto notizie informali. Se esistono dati ufficiali dei tamponi eseguiti provincia per provincia, saremo ben lieti di conoscerli, poiché le parole d'ordine della Fase 2 "testare, tracciare, isolare" devono essere garantite anche a Verona".
La richiesta di chiarimento
I Sindaci chiedono anche chiarimenti sulla mancata apertura delle strutture di Zevio e Isola della Scala, riadattate in tempi record dalla Protezione Civile e poi rimaste chiuse. Le criticità evidenziate dai primi cittadini impongono quindi particolare prudenza e cautela nella riapertura, come affermato peraltro anche dall'epidemiologo Crisanti. La lettera lancia poi un appello al Governo per rendere più rapidi e meno burocratici i passaggi necessari per far arrivare alle imprese e ai lavoratori gli aiuti economici stanziati. Inoltre chiede alla Regione, sulla scorta di quanto già fatto da altre Regioni, che hanno stanziato somme sull'ordine di miliardi di euro, di impegnare maggiori risorse economiche sulla ripartenza, ad esempio su misure di sostegno alla liquidità, bonus a fondo perduto alle microimprese, costituzione di fondi di garanzia, stanziamento di fondi per il microcredito. Si richiamano poi in maniera precisa Governo e Regione sulla necessità di sostenere le scuole dell'infanzia paritarie, sia dal punto di vista economico che organizzativo, con misure di sostegno per i centri estivi e in generale per il mondo dell'infanzia, tra i più sacrificati in questa emergenza.