L'incessante lavoro del nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale: stroncato un giro d'affari di 8 milioni di euro
Nel Veronese è stata restituita una statua lignea che rappresenta il martirio di San Sebastiano rubata nell'immediato dopo guerra dalla Chiesa di Santa Maria Assunta sul Garda...
I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) di Venezia, nell’anno 2022 hanno svolto una proficua azione preventiva e repressiva finalizzate alla tutela del patrimonio culturale nazionale, in linea con i principi del “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” e del novello titolo VIII bis del codice penale.
L'incessante lavoro del nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
I servizi preventivi di controllo dei siti d’interesse archeologico, monumentale e paesaggistico sono stati svolti su tutto il territorio del Veneto con il supporto dei Carabinieri del servizio aereo, navale, subacqueo e con l’ausilio tecnico dei competenti funzionari del Ministero della Cultura.
In particolare, sono stati eseguiti numerosi sorvoli con gli elicotteri dei Carabinieri dei Nuclei di Bolzano e Belluno e ripetute immersioni in acque interne e marine, con il supporto del Nucleo Natanti del Comando Provinciale Carabinieri di Venezia e delle Compagnie Carabinieri competente su aree lacustri, con notevole incremento del numero di servizi rispetto all’anno precedente.
Stroncato un giro d'affari di 8 milioni di euro
Ciò ha permesso di denunciare all’Autorità Giudiziaria n. 36 persone per reati contro il patrimonio monumentale e paesaggistico ed il sequestro beni immobili pregiudizievoli della tutela paesaggistica per complessivi mc. 5.000 circa. Per quanto concerne l’attività prettamente repressiva, nell’anno 2022 i Carabinieri del Nucleo hanno denunciato complessivamente 115 persone.
Le indagini svolte hanno permesso di effettuare, in Veneto e in altre regioni italiane, complessivamente 17 perquisizioni e il sequestro di 257 beni archeologici e 35 tra antiquariali, archivistici e librari. Non minore importanza è stata data alla dimensione della contraffazione, con il sequestro di n. 4 beni sia archeologici che dipinti.
Complessivamente, i beni sequestrati dai carabinieri avrebbero generato un profitto ai trafficanti del mercato illecito dei beni culturali di circa 8 milioni di euro. L’attività di contrasto ai fenomeni criminali di specie è stata veicolata anche attraverso la proposta di varie misure di prevenzione personale.
I principali interventi
- 27.01.2022 - Ospedaletto Euganeo (PD) – restituzione 4 statue lignee rappresentanti San. Pietro, San. Paolo, Santa Scolastica, Santa Margherita La Coque e il Sacro Cuore, rubate il 20 aprile 2005 dalla chiesa di San Giovanni Battista
Le opere erano comparse sul mercato antiquariale durante l’estate, quando sono state battute in vendita da una casa d’asta laziale. I militari del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia, contattati dall’acquirente insospettito, hanno comparato le immagini dei beni all’incanto con quelle contenute nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo, identificando così le sculture.
Le indagini condotte dal Nucleo TPC di Venezia hanno consentito di ricostruire la storia delle statue: dopo il furto e la ricettazione, le opere sono state oggetto di vari passaggi di proprietà, che hanno interessato diverse Regioni italiane, sino a giungere presso un antiquario laziale. Inoltre nel loro peregrinare, al probabile fine di mascherarne l’origine, sono state private del loro colore bianco più superficiale, presentandosi così color oro.
A distanza di 16 anni dal furto, i Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia restituiscono così alla Curia di Padova e alla comunità di Ospedaletto Euganeo le quattro statue raffiguranti i santi predetti, di grandissimo valore devozionale.
- 09.04.2022 - Garda (VR) – restituzione di statua lignea rappresentante il Martirio di San Sebastiano, rubata nell’immediato dopo guerra dalla chiesa di S. Maria Assunta
L’opera sacra è stata recuperata dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pistoia, nell’ambito di specifici servizi di controllo al mercato dell’arte attraverso il monitoraggio delle piattaforme on line, finalizzati a prevenire e contrastare il commercio di beni culturali di provenienza illecita.
A distanza di 70 anni dal furto, i Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia restituiscono così alla Chiesa di Santa Maria Assunta e alla comunità di Garda, la scultura raffigurante il Martirio di San Sebastiano, opera di straordinario e incommensurabile valore storico, artistico e devozionale per tutta la comunità.