Lupi in Lessinia paura alla vigilia dell'alpeggio

Il presidente di Confagricoltura Verona interviene ribadendo l'urgenza di tutelare le mandrie.

Lupi in Lessinia paura alla vigilia dell'alpeggio
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Con l'arrivo della bella stagione cresce il timore nei confronti dei lupi in Lessinia.

Ci si prepara all'alpeggio con la paura dei lupi

Tra poco più di un mese partirà la stagione dell’alpeggio, con le mandrie di bovini e ovini che, trascorso l’inverno nelle stalle in pianura, verranno portate in Lessinia a pascolare. Proprio per questo grande è la preoccupazione degli allevatori alla luce delle continue aggressioni ai danni di pecore, manze, cavalli e altri animali che da mesi si susseguono senza sosta, con un’escalation impressionante.

L'intervento del presidente di Confagricoltura Verona

“È di pochi giorni fa la strage di pecore sbranata da lupi in località Maso Cerna – fa presente Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona -. Il fatto che i lupi siano scesi a bassa quota, a ridosso delle abitazioni, spingendosi a divorare anche cani, fa presagire quello che potrà accadere tra qualche settimana, quando migliaia di bovini e ovini pascoleranno liberi in Lessinia. Per i malgari e gli allevatori è grande la paura di subire perdite e danni, che possono mandare in fumo un’intera stagione e, nei casi più gravi, causare anche la chiusura delle aziende. Ci preme sottolineare che il sistema d’alpeggio è un’importante voce economica per la nostra montagna, che dà impiego a centinaia di persone e garantisce reddito agli allevatori con la produzione di latte di alta qualità e di formaggi dop. Tutelarlo e averne cura dev’essere l’obiettivo principale di tutta la comunità”.

"Chiediamo alle istituzioni di tenere alta l’attenzione"

I sistemi di recinzione e i cani da guardiani a poco possono contro gli attacchi del lupo, come dimostrano le esperienze di aziende agricole che, nonostante adeguate misure di difesa, hanno visto ugualmente il bestiame razziato. E in ogni caso i costi per realizzare recinti alti e robusti sono spesso proibitivi. “Chiediamo perciò alle istituzioni di tenere alta l’attenzione e di pensare a misuredi contenimento e di controllo - esorta Ferrarese -, tenendo in considerazione le esigenze degli allevatori di montagna. Una convivenza tra uomo e lupo non si può neanche ipotizzare, in quanto rischia di mettere a repentaglio la fragile economia dei territori montani e delle aziende agricole che, fino ad oggi, hanno garantito la vivibilità ai nostri territori”.

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