Lupo in Veneto: nel 2018 più di 400 capi uccisi

Aumentati nel corso dell'ultimo anno gli episodi di predazione da lupo sul territorio. Solo nel veronese gli episodi sono stati 48

Lupo in Veneto: nel 2018 più di 400 capi uccisi
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Nel corso del 2018 il lupo in Veneto ha ucciso 400 capi di bestiame e ne ha feriti 50, Verona risulta tra le province più colpite, seconda solo a Vicenza. Questi i dati del documento di sintesi sugli accertamenti di predazione e sugli indennizzi erogati dalla Regione per predazioni da grandi carnivori nell’anno appena trascorso.

Le prede

Le preferite dai lupi sono state pecore e capre, 282 capi tra morti e feriti, seguiti dai bovini, 125 capi tra morti e feriti e dagli asini, 33 capi. Altri 125 capi risultano dispersi a causa degli assalti del grande predatore. Complessivamente nel 2018 sono stati accertati 196 eventi di predazione da lupo, venti in più del 2017, dove erano state 176.

I territori

I territori provinciali più colpiti sono stati quelli di Vicenza, con 91 episodi e Verona, con 48 eventi di predazione accertati. Dietro di loro seguono Belluno con 46 e Treviso con 11. Agli allevatori vicentini sono stati riconosciuti 87 mila euro di indennizzi tra danni diretti e indiretti, a quelli veronesi poco più di 37 mila euro, ai bellunesi circa 28 mila euro e ai trevigiani 5.100 euro.

Il danno all'economia

Il valore economico delle predazioni accertate nel 2018 e avviate a liquidazione ammonta a quasi 169 mila euro. Per il 66% dei casi il danno quantificato è inferiore ai mille euro, per il 28,4% si attesta tra i mille e i 2 mila euro, nel 5,3% dei casi supera i 2 mila euro.

Parla l'assessore Pan

“A quasi tutte le istanze pervenute la Regione ha assicurato un indennizzo certo.– commenta l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan – Ma l’azione riparativa della Regione nei confronti dei danni subiti dagli allevatori rappresenta solo una risposta parziale e insufficiente al problema della difficile convivenza tra la presenza predatoria di un grande carnivoro, come il lupo, e le produzioni zootecniche. Ho inviato al ministro per l’Ambiente e ai colleghi della Commissione per le politiche agricole della Conferenza delle Regioni il riepilogo delle predazioni, per tornare a sollecitare la riapertura del confronto nazionale sul piano di gestione della presenza del lupo, in particolare nelle aree in quota tradizionalmente vocate alla pastorizia e all’allevamento”.

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