Lupo ucciso in Lessinia ira di Zanoni
La notizia è stata diffusa dalla Lav. Il fatto a San Rocco di Piegara.
Lupo ucciso in Lessinia ira di Zanoni. La notizia è stata diffusa dalla Lav. Il fatto a San Rocco di Piegara.
Lupo ucciso in Lessinia ira di Zanoni
“Era solo questione di tempo, la Regione è totalmente assente sul fronte della gestione del lupo e rischia di lasciare carta bianca ai bracconieri diventandone complice. Mi auguro che adesso abbia almeno la decenza di costituirsi parte civile nell’eventuale processo”. Così Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico commenta l’uccisione di un lupo nei pressi di San Rocco di Piegara vicino a Roveré Veronese in Lessinia, scoperto da un agricoltore lunedì mattina, giorno di caccia aperta in una zona dove si spara soprattutto a lepri e caprioli con l’ausilio dei segugi.
"Esemplare meraviglioso"
“Si tratta di un meraviglioso maschio adulto, di circa 40 chili, ammazzato addirittura con un fucile caricato con cartucce a pallettoni. È un fatto gravissimo, il Veneto non può diventare il Far West per l’incapacità della Regione di gestire il fenomeno del lupo nella sua interezza, nonostante si tratti di piccoli numeri. Il Progetto Wolfalps garantiva risorse per l’acquisto di recinti elettrificati e di cani pastore ed era la soluzione più efficace, come ribadito anche da alcuni allevatori italiani che avevano visto azzerare le predazioni. Purtroppo la Giunta si è mossa tardi, confermando la propria latitanza sul fronte della programmazione e della pianificazione e auspicando, anzi, un ritorno agli abbattimenti".
"Veneto terra di bracconaggio"
"Il Veneto sta diventando sempre più terra di bracconaggio, ce lo dice il Piano nazionale di contrasto al bracconaggio approvato dalla Conferenza Stato Regioni, non solo per quanto riguarda gli uccelli migratori, ma anche per specie superprotette come il lupo. Chi ha sparato rischia l’arresto da due a otto mesi, come previsto dall’articolo 30 della Legge 157/92 . Spero che i Carabinieri forestali riescano a individuare presto i responsabili, anche con l’incrocio dei dati dei tabulati telefonici di coloro che sono abilitati al porto d’arma da caccia nella locale riserva di caccia - l’auspicio finale di Zanoni - Ma non basta la repressione, serve la politica: si facciano rispettare le leggi invece di proporre, come ha fatto la Lega in Consiglio regionale, provvedimenti incostituzionali che consentono l’uccisione di lupi e orsi”.
La presa di posizione della Lav
Sul fucile da caccia caricato a pallettoni si è soffermata l'attenzione della Lega Anti Vivisezione: “Un dettaglio da non trascurare – commenta Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali Selvatici che spiega – se davvero, come risulta dalle prime indiscrezioni, il lupo fosse stato ucciso con un comune fucile, questo significherebbe maggiore difficoltà nel rintracciare l’autore di questo gesto ignobile, in quanto, a differenza di una carabina a canna rigata, l’analisi del proiettile esploso da questo tipo di arma non consente di risalire a chi lo ha sparato”.